Quando il produttore premio Oscar Jonathan Sanger è stato presentato per la prima volta a “Cabrini”, la storia del primo santo americano, non era del tutto sicuro se fosse adatto al progetto.
Il produttore di Cabrini, Jonathan Sanger, afferma che il film è più di una storia religiosa
“Sono tendenzialmente più incline a creare storie su persone reali, con le quali la maggior parte delle persone può identificarsi”, ha ricordato Sanger della sua prima conversazione con il produttore esecutivo J. Eustace Wolfington. “Non so come relazionarmi con un santo.”
Tuttavia, Wolfington ha spiegato a Sanger che la storia di Francesca Cabrini è molto più di una narrazione religiosa: è una testimonianza del superamento delle avversità da parte di una donna immigrata italiana prima della sua canonizzazione nel 1946.
“Più imparavo su di lei, più mi rendevo conto che era un individuo straordinariamente insolito”, ha ammesso Sanger. “Le donne non hanno avuto l’opportunità di fare questo genere di cose.”
Sanger ha trovato particolarmente stimolante l’attenzione del film sulla tenace tenacia di Cabrini, oltre alla sua fede, sottolineando che il messaggio del film era quello di ciò che si può fare nel mondo per renderlo un posto migliore senza fare affidamento solo su forze soprannaturali.
Con lo sceneggiatore Rod Barr, la sfida principale è stata trovare la portata della storia, dato il vasto periodo di tempo durante il quale Cabrini ha compiuto molte imprese. Hanno quindi concentrato la narrazione sulle origini del suo arrivo a New York.
Per ricreare la Manhattan del XIX secolo, Sanger ha sfruttato la sua esperienza nel film “Marshall” del 2017, insieme alle location delle riprese a Buffalo, N.Y., ricche di architettura storica.
Anche se la produzione ha affrontato sfide significative, come il coordinamento dell’elemento musicale con una canzone originale eseguita da Andrea Bocelli e sua figlia Virginia, il film è riuscito a concretizzarsi grazie all’impegno del distributore Angel Studios.
“Sapevo molto poco di Angel”, ha ammesso Sanger, elogiando la loro collaborazione nell’ottenere una distribuzione ampia e significativa per il film. “Forse il ritorno del teatro è con storie davvero belle, e non solo con grandi film d’azione di successo. Quindi questa è la speranza per le persone come me che vogliono realizzare questo tipo di film.”
Con il supporto degli Angel Studios, Sanger spera che “Cabrini” rispecchi le storie autentiche che il pubblico desidera vedere, dimostrando che il cinema indipendente può ancora lasciare un’impronta duratura nell’industria cinematografica.