James Earl Jones, una delle figure più monumentali del cinema e del teatro, è morto lunedì all’età di 93 anni nella sua casa nella contea di Dutchess, New York. La notizia della sua scomparsa è stata confermata dai suoi rappresentanti a Deadline. Jones, riconosciuto a livello globale per la sua straordinaria carriera, è stato un pilastro del palcoscenico e del grande schermo, conquistando cuori e menti con le sue indimenticabili interpretazioni.
Addio a James Earl Jones: morto la voce di Star Wars e Il Re Leone a 93 anni
Jones iniziò la sua carriera nel 1964 con una partecipazione in Dr. Strangelove di Stanley Kubrick, segnando l’inizio di una carriera leggendaria. Con oltre sei decenni di attività, ha lasciato un’impronta indelebile con ruoli che spaziano dai film di grande successo ai lavori teatrali di altissimo livello. Sebbene la sua carriera sia stata caratterizzata da numerose interpretazioni sul grande schermo, è diventato celebre per il suo lavoro di doppiatore, che gli ha conferito una notorietà senza pari.
Il suo contributo più iconico al cinema è stato il doppiaggio di Darth Vader nella trilogia originale di Star Wars, una performance che ha definito un’era e che rimane una delle più celebri nella storia del cinema. Oltre a Darth Vader, Jones ha dato vita al saggio re leone Mufasa nel classico della Disney Il Re Leone, riprendendo il ruolo anche nel remake del 2019. Tra i suoi altri ruoli memorabili si annoverano apparizioni in film come Coming to America, Conan the Barbarian, Matewan, The Sandlot, e Field of Dreams.
Il contributo di Jones al teatro è stato altrettanto notevole, con una carriera che gli è valsa tre Tony Awards. È stato inserito nell’American Theater Hall of Fame nel 1985 e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la National Medal of Arts nel 1992, il Kennedy Center Honor nel 2002, il Screen Actors Guild Life Achievement Award nel 2009 e l’Honorary Academy Award nel 2011.
James Earl Jones sarà ricordato non solo per la sua straordinaria carriera e il suo impatto duraturo sull’industria dell’intrattenimento, ma anche per il suo contributo alla cultura popolare attraverso le sue performance indimenticabili e il suo lavoro filantropico.
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