Interstellar, la scienza dietro al film di Nolan: il parere di Neil deGrasse Tyson

scienza Interstellar Neil deGrasse Tyson

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Che cos’è la realtà?

Possiamo fidarci dei nostri sensi?

“Memento” (2000), “Insomnia” (2002), “The Prestige” (2006) hanno rappresentato, per Christopher Nolan, un’incursione nel subconscio nel tentativo di penetrare e comprendere una realtà che, nella visione del regista, non è mai ciò che sembra.

Quest’indagine inesausta è passata per “Inception” (2010), nel quale il viaggio nella mente avviene attraverso la dimensione onirica, per approdare fino ad “Interstellar”, dove il confine da valicare va’ al di là della finitezza dell’essere umano per espandersi nello spazio infinito.scienza Interstellar Neil deGrasse Tyson

Il viaggio che Cooper (Matthew McConaughey) e Amelia Brand (Anne Hathaway) compiono per salvare l’umanità, condannata all’estinzione, non è una semplice finzione cinematografica ma il frutto di uno studio accurato e approfondito delle teorie elaborate da Albert Einstein, ad opera del fisico teorico Kip Thorne, citato nei titoli di coda per la sua preziosa collaborazione. Il valore intrinseco della pellicola è testimoniato anche dall’interessamento dimostrato da Neil deGrasse Tyson, rinomato astrofisico statunitense.

I temi trattati dal film hanno suscitato accesi dibattiti tra i fan dell’opera registica di Nolan e tra coloro che s’intendono anche un minimo di buchi neri, relatività e viaggi nel tempo, sebbene sia innegabile che la pellicola abbia cercato di attenersi il più possibile alle teorie scientifiche per mostrare sul grande schermo cosa esse rappresentino.

Lo stesso Neil deGrasse Tyson, il quale da sempre s’interessa ai lungometraggi che trattano la materia, come il recente “Gravity” (2013) con Sandra Bullock, ha affermato che “Interstellar” è il film che meglio ha esemplificato attraverso le immagini, ciò che quelle teorie cercano di spiegare. In un’intervista rilasciata alla NBC, l’astrofisico ha dichiarato che la visione di un buco nero veicolata dalla pellicola è ben più complessa e accurata di quella rappresentata da un altro classico della fantascienza (sebbene sia un termine riduttivo per definirlo), ovvero “2001: Odissea nello Spazio” (1968), del controverso Stanley Kubrick.

Quando ci si avvicina ad un buco nero, lo spazio viene distorto dalla sua presenza, e questo fatto è catturato magnificamente. Ho apprezzato la distorsione delle immagini. È un sofisticato problema di ray-tracing [tecnica di geometria ottica che si basa sul calcolo del percorso compiuto dalla luce nell’interazione con le superfici, N.d.A.], e se sei il produttore di un film e puoi farlo nel modo giusto, perché non farlo? All’epoca di ‘2001’ la formulazione matematica dei buchi neri non era stata esplorata completamente, così tutto ciò che poterono fare fu giocare con lo spazio e la dimensione temporale senza considerare la fisica gravitazionale.

L’esempio più significativo dell’accuratezza del lungometraggio lo si trova nel terzo atto della storia, quando Cooper attraversa l’event horizon [bordo di un buco nero che la luce non riesce a penetrare, detto anche punto di non ritorno, N.d.A.] e si trova all’interno di un Tesseract ovvero una struttura quadridimensionale che gli consente di vedere il tempo come se fosse una dimensione spaziale, permettendogli di contattare la Terra del passato.

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Al di là dell’accuratezza scientifica, Tyson ha apprezzato “Interstellar” anche per il modo in cui sono stati rappresentati gli scienziati coinvolti nella missione (metà dei quali sono donne), ben lontani dallo stereotipo fatto di occhiali spessi, instabilità caratteriale e propensione alla “nerditudine” spesso abusato nei B-Movies di genere.

Parla di mariti e mogli, figli e figlie e nonni. Nel film vengono costruite relazioni molto forti, e loro sono tutti scienziati. È evidente che qualcuno ha capito che gli scienziati sono anche loro persone”

Tyson, nonostante le lodi sperticate, ha trovato anche una piccola pecca, condivisa attraverso Twitter:

Loro [i protagonisti] esplorano un pianeta vicino ad un buco nero. Personalmente, starei il più lontano possibile dai buchi neri!

“Interstellar” è attualmente nelle sale italiane, del cast oltre a McConaughey e Hathaway, fanno parte Jessica Chastain, Michael Caine, Matt Damon, Wes Bentley e Casey Affleck.

Siete pronti ad intraprendere il viaggio della vostra vita?

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