La storia dietro il mancato sequel di Suicide Squad è un esempio lampante di come i cambiamenti di leadership e le divergenze creative possano affossare un progetto cinematografico. Nonostante il successo al botteghino del primo film, diretto da David Ayer, Warner Bros. aveva inizialmente commissionato un sequel.
Il Cambio di Regia e la Visione di Gavin O’Connor
Quando David Ayer abbandonò il progetto per concentrarsi su Gotham City Sirens, fu ingaggiato Gavin O’Connor per scrivere e dirigere Suicide Squad 2. O’Connor presentò una sceneggiatura, ma il suo lavoro fu interrotto da un cambio ai vertici di DC Films, con Walter Hamada che prese il posto di Jon Berg.
Scontro Creativo: Commedia vs. Dramma
Il nuovo presidente di DC Films chiese a O’Connor di trasformare il suo script in una commedia, una richiesta che il regista rifiutò, portando alla sua uscita dal progetto. La visione di O’Connor era una storia incentrata sul rapporto padre-figlia tra Deadshot e sua figlia, un approccio molto diverso da quello desiderato dalla nuova dirigenza.
Sceneggiature Simili e Abbandono del Progetto
Successivamente, furono coinvolti David Bar Katz e Todd Stashwick per riscrivere il sequel, ma la sceneggiatura di O’Connor risultò sorprendentemente simile a Birds of Prey. Questo portò O’Connor a frustrazione e al suo abbandono del progetto.
La Visione Iniziale: Missione in Medio Oriente e Black Adam
La sceneggiatura originale di O’Connor prevedeva una missione della Task Force X in Medio Oriente per salvare un meta-umano. Black Adam, interpretato da Dwayne Johnson, sarebbe stato l’antagonista principale, insieme al gruppo terroristico Onslaught. L’ispirazione per questa trama proveniva dai fumetti di John Ostrander.
James Gunn e The Suicide Squad
Alla fine, James Gunn ha preso le redini del progetto, realizzando The Suicide Squad nel 2021, un reboot/sequel che ha tratto ispirazione proprio dai fumetti di Ostrander.