Il momento più inquietante di Pulp Fiction è stato salvato da una scena eliminata

Scopri come Quentin Tarantino ha ingannato i censori con un trucco geniale e i retroscena dietro le scene più violente e memorabili di Pulp Fiction.

Immagine Il momento più inquietante di Pulp Fiction è stato salvato da una scena eliminata

L’astuzia di Tarantino per superare la censura

In occasione del 30° anniversario di Pulp Fiction, uno dei film più iconici degli anni ’90, emergono interessanti dettagli su come Quentin Tarantino abbia gestito alcune delle scene più inquietanti e violente della pellicola. L’attore Phil LaMarr, che interpretava Marvin, ha recentemente svelato a Variety il piano geniale del regista per aggirare le restrizioni dei censori.

I retroscena delle scene più scioccanti di Pulp Fiction svelati da Quentin Tarantino

Nel film, Marvin viene ucciso accidentalmente da Vincent (interpretato da John Travolta), con una scena in cui il sangue schizza sul parabrezza della macchina. Tuttavia, Tarantino aveva inizialmente ideato una versione ancora più cruenta, che coinvolgeva un busto costruito ad hoc per esplodere e riempire la scena di cervello e sangue. Questo non era mai stato pensato per essere incluso nel montaggio finale, ma serviva come espediente per distrarre le commissioni di classificazione.

Secondo LaMarr, Tarantino aveva pianificato di proporre questa scena estremamente violenta per far sì che i censori si concentrassero su di essa e “togliessero qualcosa”, lasciando intatta la controversa scena del Gimp, un altro momento particolarmente disturbante di Pulp Fiction. La tattica funzionò, consentendo al regista di mantenere intatta la scena tra Butch (Bruce Willis) e Marsellus Wallace (Ving Rhames).

La morte di Marvin: una scena rielaborata

Inoltre, LaMarr ha spiegato che la morte di Marvin doveva essere ancora più straziante. Nella versione originale, Marvin veniva colpito alla gola, e Jules (Samuel L. Jackson) e Vincent tentavano disperatamente di salvarlo prima di decidere di porre fine alla sua sofferenza. Tuttavia, John Travolta si preoccupava che uccidere Marvin intenzionalmente avrebbe fatto odiare il suo personaggio al pubblico. Di conseguenza, la scena fu modificata, trasformando la sua morte in un errore accidentale e rafforzando l’idea che Vincent fosse semplicemente un maldestro, piuttosto che un assassino spietato.

Una pietra miliare del cinema degli anni ’90

Nonostante questi cambiamenti e trucchi dietro le quinte, Pulp Fiction è diventato uno dei film più amati e influenti di Quentin Tarantino, segnando un punto di svolta nella sua carriera e consolidando il suo status di maestro del cinema. Il film ha ridefinito il genere criminale, mescolando dialoghi brillanti, violenza stilizzata e una narrazione non lineare che ha affascinato il pubblico per decenni.

Il successo di Pulp Fiction ha permesso a Tarantino di esplorare nuovi progetti senza limiti creativi, dando vita a una filmografia unica e inimitabile. Anche trent’anni dopo, il film continua a essere celebrato e rimane uno degli esempi più fulgidi della capacità del regista di raccontare storie in modi innovativi e provocatori.

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