Il flop di Keanu: i suicidi rituali stroncano 47 Ronin

È uscito nelle sale americane da appena due giorni 47 Ronin, un film che ha già un posto speciale nel nostro immaginario. Perché tutti noi, fans di Keanu Reeves, prima dell’annuncio ufficiale, abbiamo desiderato ardentemente che l’attore divenuto celebre per il ruolo di Neo in Matrix tornasse a un film d’azione. Poi questo film lo abbiamo aspettato. Infine lo abbiamo anche applaudito, presentando di recente il suo secondo trailer ufficiale in italiano. Eppure 47 Ronin sembra già condannato ad un insuccesso inesorabile, dettato dalle severe leggi del business hollywoodiano natalizio. Secondo la stampa statunitense di settore, la Universal Picture lo considera già irrimediabilmente in perdita a meno di 48 ore dal lancio nelle sale.

Stritolato dalla legge di Hollywood, che a Natale è più severa che mai

Ma facciamo un passo indietro per capire meglio che cosa è successo. E partiamo dai numeri: al box office USA secondo i dati riportati da Variety il film avrebbe raccolto “appena” 7 milioni di dollari, piazzandosi sesto, con una proiezione che non supera i 20 milioni nella prima settimana. All’estero è stato lanciato in 14 Paesi, raccogliendo solo 10 milioni in totale e conquistando il primo posto in classifica in pochi Paesi: Thailandia, Malesia, Singapore e Taiwan, cioè realtà piuttosto periferiche per il cinema, in cui però Keanu è particolarmente amato per le sue origini, che in parte sono legate all’Asia. In ogni caso tutti i dati sono lontani da quanto ci si aspetterebbe per una produzione da 150 milioni di dollari.

Un insuccesso che in parte si può certamente ascrivere alla fortissima concorrenza natalizia, perché le feste di fine anno sono considerate il miglior periodo per lanciare le grandi produzioni. A volte però si rivelano anche una pericolosa arma a doppio taglio: bisogna avere la stazza di combattere contro i migliori, oppure si finisce fuori scena. Dobbiamo anche tenere presente che negli Stati Uniti il film è stato vietato ai minori di 13 anni, una scelta dettata soprattutto dal fatto che nel film si parla di suicidi, considerati un argomento non adatto ai bambini, per quanto in questo caso si tratti di suicidi rituali e quindi lontani dalla nostra mentalità. Chiaramente i gruppi e le famiglie con bambini, eccellente pubblico dei film natalizi, hanno dovuto disertare 47 Ronin.

Anche i critici responsabili dell’insuccesso di 47 Ronin

Se la legge del box office è severa, la parola dei critici può essere letale, soprattutto se a pronunciarsi sono i grandi media nazionali. La critica del New York Times sul film di Keanu non è stata delle più tenere. L’articolo a firma di Nicolas Rapold titola

Rivive una vecchia fiamma, ma chi ha invitato la strega e i mostri?

Keanu Reeves protagonista di 47 Ronin, antico racconto di Samurai

Dove si lascia volutamente ambigua l’identità della “vecchia fiamma”: Keanu o la storia giapponese? Forse entrambi, a giudicare dai toni della recensione (uscita in anteprima rispetto al film, il 24 dicembre). Rapold rimprovera al film la fusione tra il mondo classico giapponese e gli elementi fantastici inseriti ad hoc nel copione, insinuando il sospetto che siano solo espedienti di cassetta per far aumentare il budget del film senza un vero fondamento nella trama.

L’articolo critica anche apertamente la scelta di mettere sulla scena un suicidio rituale di gruppo proprio sotto le vacanze di Natale… e anche qui Rapold è ambiguo, nel senso che se da una parte si può intendere che il tragico spettacolo può rovinare il clima festivo, dall’altra parte c’è di sicuro tra i lettori del NYT chi sa fin troppo bene che purtroppo i numeri dei suicidi sotto Natale schizzano invariabilmente alle stelle, soprattutto negli Stati Uniti.

Con una presentazione così, è plausibile che parte del pubblico abbia cambiato idea anche all’ultimo minuto.

La Universal: “Ammortizzeremo il colpo”

A fronte dell’innegabile quanto fulmineo flop, la Universal Pictures non si è scomodata a negare i fatti, ma ha diffuso alcune dichiarazioni molto pacate, spiegando che non ci saranno problemi, in quanto “il budget di ogni film viene deciso in base alle entrate precedenti”. Tradotto dal linguaggio diplomatico hollywoodiano questo significa che 47 Ronin aveva comunque le spalle coperte da Fast & Furious 6 e Cattivissmio Me 2, i due ultimi grandi successi della Universal.

Con questa serena ma lapidaria capitolazione della Universal Pictures, tutti i giochi sembrano chiusi, e il sipario calato per sempre su 47 Ronin. Però, insomma, si può sempre sperare in un miracolo: è pur sempre Natale!

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