Il film del 2021 Girl in the Basement ha riacceso il dibattito sulla sua fedeltà alla realtà, spingendo molti spettatori a chiedersi quali elementi della storia siano tratti da eventi reali e quali siano stati modificati per esigenze narrative.
Il caso reale dietro il film “Girl in the Basement”: cosa è vero e cosa è stato cambiato
Come altri film della rete Lifetime, Girl in the Basement si presenta come un adattamento drammatizzato di un caso reale, in linea con titoli simili come Girl in the Closet e Girl in the Bunker. Al centro della vicenda c’è Sara Cody, una diciassettenne che viene imprigionata nel seminterrato della sua casa dal padre, il quale vuole impedirle di uscire al compimento della maggiore età.
Un film ispirato a una storia vera
Il film ha ottenuto una nuova ondata di popolarità grazie a una clip diventata virale su TikTok, in cui la protagonista riesce a fuggire dal padre e chiede aiuto a una poliziotta in ospedale. Questa scena ha accumulato milioni di visualizzazioni, portando nuove discussioni sull’autenticità della storia.
Il legame con il caso di Elisabeth Fritzl
Sebbene Girl in the Basement sia ambientato negli Stati Uniti, la sua trama si ispira chiaramente al noto caso di Elisabeth Fritzl, avvenuto in Austria. La giovane fu tenuta prigioniera per 24 anni dal padre, Josef Fritzl, subendo continui abusi e dando alla luce sette figli durante la sua prigionia.
Nel film, i nomi dei personaggi sono stati cambiati: la vittima si chiama Sara Cody invece di Elisabeth Fritzl, mentre il padre-aguzzino diventa Don Cody anziché Josef Fritzl. Anche il periodo di prigionia è stato ridotto a 20 anni, rispetto ai 24 vissuti realmente da Elisabeth.
Differenze tra realtà e finzione
Nonostante la fedeltà a molti eventi chiave, il film introduce alcuni elementi fittizi per scopi narrativi. Ad esempio, il personaggio di Chris, il fidanzato di Sara che si preoccupa per lei, è totalmente inventato. Nella realtà, Elisabeth non aveva nessuno all’esterno che sapesse della sua prigionia o cercasse di aiutarla.
Un altro aspetto attenuato riguarda la brutalità degli abusi subiti dalla vittima. Mentre il film mostra la sofferenza di Sara, nella realtà Elisabeth ha dovuto sopportare torture ancora più estreme, essendo sottoposta a violenze fisiche, mentali e sessuali quasi quotidianamente.
Il destino di Josef Fritzl e il riscatto di Elisabeth
La svolta finale del film ricalca fedelmente quanto accaduto nella vita reale. Nel film, Sara riesce a convincere il padre a portare la figlia malata in ospedale, dove riesce a fuggire e far arrestare Don. Nella realtà, Josef Fritzl portò uno dei figli in ospedale, e questo episodio contribuì a far emergere il caso. Dopo essere stata trattenuta in ospedale per un interrogatorio, Elisabeth riuscì finalmente a denunciare l’orrore vissuto.
Altri film ispirati al caso Fritzl
Oltre a Girl in the Basement, anche il film Room trae ispirazione dalla vicenda di Elisabeth Fritzl. Tuttavia, Room non ripercorre fedelmente i fatti, limitandosi a prendere spunto dalla sua drammatica esperienza per costruire una storia completamente romanzata.
La tragica vicenda di Elisabeth Fritzl resta uno dei casi di cronaca più scioccanti della storia contemporanea, e il film di Lifetime ha contribuito a mantenere viva la consapevolezza su situazioni simili, sensibilizzando il pubblico su abusi e prigionie domestiche che, purtroppo, continuano a verificarsi in tutto il mondo.