Il caso Spotlight, vincitore del premio come Miglior Film agli Oscar 2016, è un film complesso e dall’argomento delicato. A partire dalla storia (vera) che nel 2001 (tempi quindi relativamente recenti, per il cinema e soprattutto per la trattazione in oggetto) vede protagonista la cosiddetta “squadra Spotlight” del Boston Globe, ovvero un team di giornalisti specializzati in indagini particolari, muoversi nel torbido e complicato (nonché omertoso) mondo della Chiesa Cattolica quando ha a che fare con casi di pedofilia. Si svelano così abusi sessuali che ben settanta sacerdoti dell’Arcidiocesi proprio di Boston hanno commesso su minori, scoperchiando un caso che le autorità ecclesiastiche locali avevano completamente insabbiato. È un argomento complesso e complicato che solo negli ultimi anni si riesce ad affrontare apertamente… Anche se non sempre se ne riesce anche a venire a capo. Una vera e propria tragedia mondiale, che merita di essere conosciuta. E, secondo alcuni, il film merita anche di essere mostrato nelle scuole,
Il caso Spotlight: il discorso d’accettazione per il premio come Miglior Film agli Oscar 2016, parlano Michael Sugar, Blye Pagon Faust e Nicole Rocklin
Michael Sugar: Grazie, ciao a tutti. Ti amo, Lauren, ce l’abbiamo fatta. Questo film ha dato una voce ai sopravvissuti e questo Oscar amplifica questa voce che noi speriamo possa diventare un coro che risuoni fino al Vaticano. Papa Francesco, è venuto il momento di proteggere i bambini e restaurare la Fede. Grazie mille.
Blye Pagon Faust: Noi non saremmo qui, oggi, senza gli sforzi eroici dei nostri reporter. Non solo loro hanno innescato un cambiamento globale ma ci hanno mostrato l’importanza del giornalismo investigativo.
Nicole Rocklin: Noi vorremmo anche ringraziare i nostri soci: Tom Ortenberg e tutti quelli della Open Road, Jeff Skoll e Jonathan King e tutti quelli della Participant, eOne, Anonymous Content, First Look, Michael Bederman, David Mizner. Josh Singer e Tom McCarthy, la vostra tenacia e la vostra visione sono ineguagliabili. Al nostro cast, se c’è mai stato un gruppo perfettamente calibrato, siete stati voi. Grazie mille a tutti voi.