La serie Monsters, prodotta da Ryan Murphy, ha conquistato milioni di spettatori su Netflix, ma non tutti sono entusiasti della sua rappresentazione. I protagonisti della storia, Lyle ed Erik Menendez, hanno espresso il loro malcontento riguardo alla narrazione che li riguarda, ritenendo che non renda giustizia alle violenze subite nella loro infanzia.
Le accuse dei Menendez verso la serie Monsters 2 di Netflix
Lyle Menendez ha espresso la sua frustrazione verso gli spettatori che apprezzano la serie, sottolineando: “Ci sono persone su Facebook che sostengono che la serie sia fantastica e che mostri entrambe le parti. Ma questa narrazione è lontana dalla verità. Non mostra la vera mostruosità dei nostri genitori e le violenze che abbiamo subito.” Secondo lui, la serie ha rivittimizzato i due fratelli, anziché rappresentare i genitori come i veri mostri che erano.
Erik Menendez e la rappresentazione distorta
Anche Erik ha commentato aspramente, definendo la serie “bugie, calunnie e distorsioni della realtà”. Ha aggiunto che Ryan Murphy avrebbe dovuto presentare i fatti con maggiore accuratezza e che la narrazione della serie riflette un’incomprensione del trauma maschile. Erik ha lamentato come questa rappresentazione possa danneggiare la comprensione pubblica delle vittime di abusi, sottolineando che “le horribili bugie” sull’abuso maschile sono state svelate da molti che hanno trovato il coraggio di parlare.
Un messaggio di resistenza
Entrambi i fratelli hanno voluto mettere in guardia il pubblico sulla narrazione che viene proposta, auspicando una maggiore consapevolezza riguardo alle dinamiche degli abusi e alla verità delle loro esperienze. Lyle ed Erik Menendez desiderano che il loro racconto venga ascoltato con attenzione e rispetto, piuttosto che essere distorto da rappresentazioni mediatiche sensazionalistiche.
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