Haley Joel Osment, l’attore che è diventato una star mondiale grazie al suo ruolo iconico nel film Il Sesto Senso, ha recentemente condiviso dettagli inediti sulla produzione del film e su come il famoso colpo di scena finale non fosse un segreto strategicamente custodito. In un’intervista con IndieWire, Osment ha parlato del suo nuovo film Blink Twice e ha riflettuto sulla lavorazione del celebre horror diretto da M. Night Shyamalan.
Il Finale de Il Sesto Senso, Haley Joel Osment rivela una sorprendente verità sul colpo di scena iconico del film
Osment ha spiegato che all’epoca, a differenza di oggi, non c’era una cultura degli spoiler così diffusa e invasiva. Questo, insieme all’assenza dei social media, ha giocato un ruolo fondamentale nel mantenere il finale del film intatto per la maggior parte del pubblico. “Non ricordo che ci sia mai stato un incontro o una strategia mirata a mantenere segreto il colpo di scena,” ha detto Osment. “Molto di questo era dovuto al periodo in cui vivevamo. Internet non era onnipresente, e le persone non potevano scattare foto sul set senza dover sviluppare la pellicola dopo.”
Secondo Osment, nemmeno i “grandi” del team di produzione credevano che Il Sesto Senso sarebbe diventato il fenomeno che è stato. Con un budget di soli 40 milioni di dollari, il film ha incassato quasi 673 milioni di dollari a livello globale, superando ogni aspettativa e trasformando Shyamalan in una figura di spicco nel panorama cinematografico. Il film ha ottenuto sei candidature agli Academy Awards, tra cui Miglior film e Miglior regista, consolidandosi come uno dei film horror più acclamati di tutti i tempi.
Osment ha ricordato una cena con Shyamalan poco prima dell’uscita del film, in cui il regista esprimeva la speranza che la pellicola potesse rimanere tra i primi tre film al box office grazie al passaparola. “Nessuno si aspettava che sarebbe arrivato al primo posto,” ha ammesso l’attore.
Il successo di Il Sesto Senso e la sua capacità di mantenere il finale sorprendente intatto per il pubblico sono stati frutto di una combinazione di fattori unici, difficilmente replicabili nell’era moderna dei social media e degli spoiler dilaganti. Questo ha reso il film un’esperienza irripetibile per chi lo ha visto al cinema nel 1999, contribuendo al suo status di cult nel genere horror.
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