Il futuro dei film di Narnia diretti da Greta Gerwig sembra essere sempre più incerto. Dopo il successo travolgente di Barbie, la regista si trova ora a fronteggiare ostacoli e dubbi riguardo alla collaborazione con Netflix per la realizzazione di due film basati sulla celebre saga di C.S. Lewis. Le difficoltà sembrano legate principalmente al modello distributivo dello streamer, che potrebbe non soddisfare le ambizioni di Gerwig per un progetto di tale portata.
Il desiderio di una distribuzione cinematografica
Secondo quanto riportato lo scorso ottobre, Greta Gerwig avrebbe espresso preoccupazioni riguardo alla decisione di limitare l’uscita dei suoi film di Narnia alla piattaforma di streaming di Netflix. La regista avrebbe sollevato la questione con il nuovo responsabile cinematografico di Netflix, Dan Lin, cercando di ottenere una distribuzione nelle sale. L’obiettivo? Offrire al pubblico l’esperienza di guardare Narnia sul grande schermo, una scelta che rispecchierebbe la grandiosità e l’epicità della saga.
Nonostante il suo impegno iniziale con Netflix, Gerwig sembrava delusa dal modello teatrale proposto dallo streamer. Tuttavia, era consapevole delle regole del gioco quando ha firmato l’accordo.
Un accordo che vacilla
Le difficoltà sono emerse quando Netflix ha tentato di avviare trattative con IMAX per garantire una distribuzione cinematografica per Narnia. Nonostante i primi segnali positivi, il piano si è arenato a causa delle pressioni esercitate da studi concorrenti come Disney e Universal, che avrebbero scoraggiato IMAX dal concedere spazi a Netflix. Anche molti espositori sembrano riluttanti a sostenere l’idea, mettendo in dubbio la fattibilità dell’uscita cinematografica.
Secondo fonti vicine al progetto, si teme che l’intero piano sia ormai considerato “DOA” (Dead on Arrival, morto prima di partire). Questa situazione potrebbe spingere Gerwig ad abbandonare definitivamente il suo accordo con Netflix per dirigere i due film di Narnia.
Le difficoltà personali di Gerwig
La regista ha apertamente ammesso di vivere con una crescente ansia legata al progetto. In interviste recenti, ha rivelato di avere “incubi ricorrenti” su Narnia e di sentirsi “terrorizzata” dalla responsabilità di adattare una saga così amata. Dopo il fenomeno mondiale di Barbie, Gerwig sembrava destinata a un totale controllo creativo su progetti di sua scelta, ma il contratto con Netflix si è trasformato in un peso inaspettato.
Molti osservatori ritengono che Gerwig abbia sottovalutato l’impatto che Barbie avrebbe avuto sulla sua carriera. Firmare per Narnia prima dell’uscita del film le ha forse impedito di capitalizzare appieno il suo successo, intrappolandola in un progetto che non rispecchia più le sue aspettative creative e professionali.
Cosa succederà a Narnia?
Nonostante le difficoltà, una data provvisoria per il primo film di Narnia era stata fissata al Ringraziamento 2026, ma alla luce delle ultime vicende, il futuro del progetto rimane incerto. Se Greta Gerwig dovesse davvero lasciare, Netflix si troverebbe a dover ripensare completamente il destino di questa ambiziosa trasposizione cinematografica.
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