Stefano Sollima (Romanzo Criminale-la serie, All Cops are Bastards) è il responsabile della direzione artistica della serie televisiva Gomorra tratta dal romanzo di Roberto Saviano di cui è consulente speciale , dirigendo anche alcuni episodi insieme a Francesca Comencini (Lo Spazio Bianco) e Claudio Cupellini (Una Vita Tranquilla). Ispirata all’omonimo film di Matteo Garrone che vinse il premio della critica al Festival di Cannes nel 2008, la serie è composta da 12 episodi di circa un’ora ciascuno e andrà in onda in Italia a maggio sul nuovo canale Sky Atlantic, racconta il destino di due famiglie, in una realtà di logiche criminali e legami familiari in cui è difficile distinguere il bene dal male, contrapposta a coloro che combattono la camorra cercando di smontare questo “sistema”.
Il romanzo di Saviano è bene ricordarlo, è stato tradotto in 52 lingue, ha venduto oltre 2 milioni di copie solo in Italia e 10 milioni nel mondo, basandosi su atti processuali e indagini ha esposto i traffici e gli affari dell’impero camorristico in Campania indicando anche coloro che sostengono questo sistema. Addirittura il New York Times lo ha inserito tra i 100 libri più importanti del 2007, insomma il romanzo ha avuto un enorme richiamo a livello internazionale già dalla prima uscita, e la stessa cosa sta accadendo anche alla serie che non sarà limitata agli schermi nazionali. Infatti la Weinstein Co. ha acquistato i diritti per l’ adattamento americano di Gomorra-la serie, il co-presidente Harvey Weinstein ha dichiarato, “Questo progetto aveva da tempo attirato la nostra attenzione per l’ alta qualità recitativa, così come per le fenomenali doti di Stefano Sollima che con grande abilità ha creato questo thriller unico nel suo genere. Siamo molto felici di esserci imbarcati in questo progetto con l’intero gruppo di produttori che stanno lavorando dietro le quinte tra cui Beta e Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini“. Prodotta da Cattleya, Fandango, La 7 e la tedesca BetaFilm che si occupa della produzione internazionale, ha infatti assicurato i diritti oltre a Sky in Germania, anche alla HBO per la distribuzione in Scandinavia e America Latina, e alla Arrow Film per la Gran Bretagna insomma una rampa di lancio decisamente notevole per un prodotto italiano.
Il tema è inutile negarlo, è scomodo, e anche la serie come il romanzo e il film si è scontrata con ostacoli di non poco conto (si cambia il mezzo ma non il contenuto), lasciando dietro di se varie dichiarazioni, accuse e divieti come la decisione di Angelo Pisani, alto funzionario di Scampia che ha negato il permesso di effettuare delle riprese, “Il film di Garrone aveva già danneggiato l’immagine del quartiere, non voglio che succeda lo stesso anche con la serie televisiva” ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno. Riccardo Tozzi capo della società di produzione Cattleya, rispose che la serie non aveva lo scopo di trarre profitto dalla cattiva reputazione del quartiere, ma di fare chiarezza su una precisa situazione, e che su 12 episodi solo una minima parte delle riprese si sarebbero svolte a Scampia. A questo punto Roberto Saviano non si tira indietro, attaccando pesantemente Pisani e il sindaco di Napoli De Magistris che ha condiviso e sostenuto la decisione del funzionario, considerando tale decisione un atto di censura destinato a coprire l’incapacità politica di risolvere il problema della criminalità organizzata nella città, “quando niente cambia a causa di una gestione incompetente, è meglio che i mezzi di comunicazione dei leader politici rimangano in silenzio“.