Il calendario cinematografico del 2026 si arricchisce con l’arrivo di Forgotten Island, nuovo titolo di punta targato DreamWorks Animation e Universal Pictures. L’uscita è fissata per venerdì 25 settembre, una finestra attualmente priva di concorrenti di pari richiamo.
Una data strategica per il grande debutto
Questo potrebbe dare al film una posizione di vantaggio commerciale, collocandolo a una settimana di distanza da un progetto Warner Bros. non ancora annunciato ufficialmente e dal nuovo capitolo di Resident Evil diretto da Zach Cregger.
Una commedia d’avventura tra leggende e misteri
Anche se le informazioni sulla trama sono ancora poche, Forgotten Island si presenta come una commedia avventurosa ambientata su un’isola remota e selvaggia. Il cuore della storia ruoterà attorno a elementi tratti dalla mitologia filippina, scelta che offre spunti narrativi originali e visivamente affascinanti. Questo tipo di ambientazione, poco esplorata nel cinema d’animazione occidentale, promette di differenziare il film dai tradizionali racconti fantasy e di incuriosire un pubblico internazionale.
Una nuova regia per una coppia collaudata
Il progetto è affidato alla coppia Joel Crawford e Januel Mercado, che firmano rispettivamente la regia e la co-regia. Per Mercado si tratta di un vero e proprio debutto in cabina di regia, dopo la sua collaborazione con Crawford in titoli di successo come Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio e I Croods 2 – Una nuova era. Alla produzione ci sarà Mark Swift, già al fianco del team creativo nei progetti precedenti, compreso Il gatto con gli stivali 2, pellicola che ha ottenuto prestigiose candidature agli Oscar, BAFTA e Golden Globe.
Un’animazione sempre più aperta alla diversità
Il lancio di Forgotten Island si inserisce in una fase particolarmente fertile per il genere animato, alimentata dal recente successo di titoli come Il robot selvaggio, di cui è già previsto un sequel. DreamWorks conferma così la sua strategia orientata a temi nuovi e culture meno esplorate, investendo su un progetto che mescola azione, umorismo e folklore. La scelta di valorizzare la tradizione filippina rispecchia una tendenza crescente nel settore: raccontare storie globali per un pubblico che cerca contenuti autentici e rappresentativi.
L’inclusione di elementi culturali diversi non è solo una trovata creativa: rappresenta un passo importante verso una narrazione cinematografica più inclusiva e consapevole, capace di riflettere la ricchezza e la varietà del mondo.
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