L’introduzione di nuovi dazi doganali da parte degli Stati Uniti preannuncia un probabile aumento prezzi, un fenomeno che, pur manifestandosi con tempistiche diverse, impatterà inizialmente sui consumatori americani prima di riverberarsi potenzialmente altrove. Sebbene l’amministrazione USA avesse prospettato un arricchimento nazionale derivante dalle tariffe, la realtà economica indica che tali tasse sulle importazioni, pagate dalle aziende importatrici, verranno con ogni probabilità scaricate sui clienti finali, aggravando il costo della vita in un momento delicato per il potere d’acquisto.
Aumenta il prezzo dell’abbonamento Netflix e Disney+ dopo i Dazi?
Il paniere della spesa negli Stati Uniti vedrà rincari diffusi: frutta esotica come banane da specifici paesi centroamericani (tassate al 10%), il caffè proveniente dai principali esportatori sudamericani (anch’esso colpito al 10%), l’olio d’oliva e prodotti alcolici europei (soggetti a un dazio del 20%), fino a particolari varietà di riso e gamberetti asiatici, con aliquote variabili tra il 26% e il 36%. Si tratta di aumenti che incideranno direttamente sul budget familiare.
Il settore tecnologico e quello manifatturiero non rimarranno indenni da questa stretta sul commercio internazionale. Emblematici prodotti come l’iPhone, la cui filiera produttiva dipende ancora massicciamente dalla Cina, potrebbero subire significativi rialzi di prezzo. Parallelamente, il comparto automobilistico rischia un incremento di diverse migliaia di euro per veicolo importato, a causa di un’aliquota del 25%. Anche l’industria dell’abbigliamento e del tessile, fortemente legata a paesi come Cina e Vietnam, si prepara a costi maggiori, con stime che prevedono un aggravio medio del 17% sui prezzi al dettaglio, contribuendo a una perdita annua stimata per famiglia americana intorno ai 3.400 euro.
Aumento di prezzo per i servizi in Streaming digitale?
Le conseguenze di queste decisioni tariffarie non si esauriranno entro i confini statunitensi. È plausibile attendersi un effetto a catena che potrebbe estendersi fino all’Europa, influenzando il prezzo finale di beni importati simili a quelli interessati negli USA, come dispositivi elettronici, calzature e caffè. Sussiste inoltre la possibilità di un adeguamento al rialzo dei costi per servizi digitali, software e piattaforme di streaming offerti da grandi compagnie tecnologiche americane come Netflix, Amazon Prime Video ma anche Disney+, come ulteriore riflesso delle tensioni commerciali in atto.
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