A Los Angeles è in corso un processo che vede coinvolta la Disney, accusata di aver copiato l’idea alla base del film Oceania. L’animatore Buck Woodall sostiene infatti che la trama del celebre film d’animazione sia stata ispirata dal suo progetto Bucky the Surfer Boy, sviluppato anni prima e condiviso con persone legate all’industria cinematografica.
L’origine del caso: un concept proposto anni prima
Woodall afferma di aver investito 500.000 dollari per sviluppare il suo film, che avrebbe avuto come protagonista un giovane avventuriero polinesiano. Il progetto comprendeva una sceneggiatura, storyboard e un trailer animato, elementi che l’animatore sostiene siano stati trasmessi alla Disney tramite un contatto familiare. Nel 2003, Woodall avrebbe condiviso il suo lavoro con Jenny Marchick, una professionista dell’industria cinematografica legata alla Mandeville Films, che all’epoca aveva un accordo prioritario con la Disney per valutare nuovi progetti.
Somiglianze tra Bucky the Surfer Boy e Oceania
L’animatore sostiene che la trama del suo film e quella di Oceania siano incredibilmente simili. Entrambe le storie ruotano attorno a un giovane protagonista che sfida i genitori per intraprendere un pericoloso viaggio marittimo con l’obiettivo di salvare la propria terra natale. Inoltre, secondo Woodall, entrambi i film celebrano l’accesso illimitato al mare come diritto fondamentale dei popoli polinesiani.
La posizione della Disney e il processo in corso
La Disney ha sempre negato di aver tratto ispirazione dal progetto di Woodall, affermando che Oceania sia stato sviluppato interamente all’interno dello studio. Il processo, iniziato recentemente, mira a determinare se gli artisti Disney abbiano avuto accesso ai materiali di Woodall e se ci siano elementi sufficienti per considerare il caso una violazione del copyright.
Un punto critico della battaglia legale riguarda il ritardo nella denuncia: Woodall ha notato le somiglianze tra il suo progetto e il film solo dopo l’uscita di Oceania nel 2016, ma ha intentato causa solo nel 2020. A causa del termine di prescrizione, molte delle sue richieste sono state respinte, lasciando come unico imputato Buena Vista Home Entertainment, responsabile della distribuzione home video del film.
La sfida legale e il futuro della causa
Per stabilire se la Disney abbia davvero copiato il progetto, il tribunale applicherà un test estrinseco, che analizzerà le somiglianze tra le due opere concentrandosi sugli elementi protetti da copyright e non su semplici temi narrativi comuni. Nel frattempo, la Disney continua a difendere la sua posizione, sottolineando il lavoro di ricerca approfondito svolto per la realizzazione di Oceania.
Con il processo in corso, la giuria dovrà decidere se il film del 2016 sia davvero frutto della creatività interna della Disney o se, invece, abbia preso spunto da una sceneggiatura sviluppata anni prima da un autore poco conosciuto. L’esito della causa potrebbe avere un impatto significativo sull’industria dell’animazione e sulle future dispute legali sui diritti d’autore.