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David Lynch riflette sul suo rimpianto più grande: non avere l’ultima parola su “Dune” del 1984

"È stata tutta colpa mia per non aver saputo inserirlo nel contratto", dice il regista di "Twin Peaks"

David Lynch, celebre regista noto per opere iconiche come “Twin Peaks” e “Mulholland Drive”, ha recentemente condiviso un aneddoto significativo riguardante uno dei suoi lavori più discussi: il film “Dune” del 1984. In un’intervista con NPR, Lynch ha rivelato che il suo più grande rimpianto come regista è stato quello di non essersi assicurato l’ultima parola creativa sulla versione finale del film.

Lynch ha dichiarato: “Sono morto di morte. Ed è stata tutta colpa mia per non aver saputo inserirlo nel contratto.” Questa affermazione sottolinea il profondo dispiacere del regista per non aver richiesto i privilegi del montaggio finale, una clausola fondamentale che avrebbe garantito a Lynch il controllo assoluto sulla versione definitiva del suo film.

Ripercorrendo la sua esperienza, Lynch ha spiegato come la mancanza di tale clausola abbia influenzato negativamente il progetto. “Sapevo già che si avrebbe dovuto avere il final cut prima di firmare per fare un film. Ma per qualche ragione, pensavo che tutto sarebbe andato bene, e non ho messo il taglio finale nel mio contratto. E come si è scoperto, ‘Dune’ non era il film che volevo fare, perché non avevo l’ultima parola,” ha detto Lynch. Questo errore gli ha insegnato una lezione preziosa che, nonostante fosse già consapevole dell’importanza del final cut, ha imparato a proprie spese: “Perché qualcuno dovrebbe lavorare per tre anni su qualcosa che non era tuo? Perché? Perché farlo? Perché?”

La versione cinematografica di “Dune” diretta da Lynch, uscita il 14 dicembre 1984, vantava un cast stellare con attori del calibro di Kyle MacLachlan, Francesca Annis, Patrick Stewart, Sean Young, Sting ed Everett McGill. Distribuito dalla Universal Pictures, il film ha ricevuto una rifacimento moderno ad opera di Denis Villeneuve, con un nuovo cast che include Timothée Chalamet, Zendaya, Josh Brolin e Rebecca Ferguson.

Nonostante l’esperienza travagliata con “Dune”, Lynch ha continuato a creare numerosi successi di culto, consolidando la sua reputazione nel mondo del cinema con opere come “Mulholland Drive”, “Twin Peaks” e “Inland Empire”.

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