Emanuele Palumbo, meglio conosciuto come Geolier, è un rapper napoletano nato il 23 marzo 2000 nel cuore di Secondigliano, uno dei quartieri più vibranti e complessi di Napoli. Cresciuto in un contesto dove il rap è pane quotidiano, ha iniziato il suo percorso artistico fin da giovanissimo, ispirandosi all’album iconico di 50 Cent, “Get Rich or Die Tryin'”, che ha catturato la sua attenzione sin da bambino a soli 5 anni. La sua passione per la musica lo ha spinto a scrivere la sua prima canzone già a 12 anni, aprendo così le porte a un futuro nel mondo della musica.
Il Viaggio di Geolier: Significato del soprannome. Dalle Strade di Napoli al Palco di Sanremo
Il nome d’arte Geolier non è casuale: in francese significa “secondino” o “guardia carceraria”, un omaggio chiaro al suo quartiere d’origine, dove gli abitanti sono comunemente chiamati con questo termine. Secondigliano è il luogo che ha plasmato la sua identità artistica e personale, contribuendo a forgiare il suo stile unico e autentico.
Quest’anno, Geolier si prepara a fare il suo ingresso al Festival di Sanremo 2024 con il brano “I p’ me, tu p’ te”, un’opera che porta con sé le influenze e le esperienze delle sue radici napoletane. Ma non finisce qui: sul palco di Sanremo, Geolier si unirà a Gigi D’Alessio, Guè e Luchè per eseguire un medley di brani che mescolano il rap con i suoni neomelodici, unendo così le diverse anime della musica partenopea.
La sua storia ha colpito profondamente molti, inclusi artisti affermati come Daniele Sanzione, leader del gruppo musicale ‘A 67, che ha sottolineato le similitudini tra le loro esperienze di vita nella periferia napoletana. Geolier incarna la fame di riscatto e l’autenticità delle strade, unendo il suo talento innato con il duro lavoro e la dedizione. Il suo successo su piattaforme digitali come Spotify è solo uno dei tanti traguardi che lo hanno portato a essere uno dei protagonisti indiscussi del panorama musicale italiano, meritando così il palcoscenico di Sanremo e l’opportunità di esprimersi con una canzone interamente in napoletano.