Chris Pratt ha rivelato di essere stato “commosso fino alle lacrime” quando ha letto per la prima volta la sceneggiatura di Electric State, il nuovo film Netflix diretto dai fratelli Joe e Anthony Russo. L’attore, che aveva inizialmente pianificato di prendersi una pausa dal lavoro, non ha potuto resistere all’opportunità di partecipare a un progetto così originale e coinvolgente.
Un progetto irresistibile
Pratt, 45 anni, ha confessato che l’idea di partecipare a un film con una storia così unica lo ha convinto a interrompere la sua pausa lavorativa. Electric State è basato sulla graphic novel di Simon Stålenhag e racconta una battaglia tra umani e intelligenza artificiale in un futuro distopico. “Non è il tipo di film che solitamente vediamo trasformato in un blockbuster di questa portata. È un progetto incredibilmente originale”, ha spiegato Pratt durante il Comic Con di New York. “Mi ha profondamente toccato. La storia è così bella che mi sono commosso fino alle lacrime mentre la leggevo.”
Una storia avvincente per tutta la famiglia
Il film vede anche la partecipazione di Millie Bobby Brown, star di Stranger Things, che interpreta Michelle, una giovane donna che intraprende un viaggio attraverso il Paese in compagnia di un misterioso robot per ritrovare suo fratello. Pratt interpreta Keats, un vagabondo che si unisce a Michelle nella sua missione. La giovane attrice ha sottolineato l’importanza di offrire alle famiglie film d’evasione che possano guardare insieme. “Ti porta davvero in un viaggio”, ha detto Brown. “In un mondo che può essere spaventoso, è meraviglioso avere l’opportunità di immergersi in una storia così trasformativa.”
La sfida del motion capture
Entrambi gli attori hanno ammesso di aver trovato impegnativo lavorare con il motion capture e altre tecnologie avanzate impiegate nella realizzazione del film. Millie Bobby Brown ha espresso gratitudine nei confronti dei fratelli Russo e del team di motion capture, che hanno contribuito a creare il mondo del film. “Hanno reso il processo molto più facile per noi, costruendo un universo così complesso in cui abbiamo potuto lavorare senza doverci preoccupare di troppi dettagli tecnici.”
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