Carry-On, il Thriller Natalizio è una copia di “In Linea con l’Assassino”?

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Il nuovo film di Jaume Collet-Serra, Carry-On, con Taron Egerton, presenta similitudini con il thriller “In Linea con l’Assassino”, pur con le sue peculiarità. Un confronto tra le due pellicole.

Carry-On di Netflix è un “plagio” di In Linea con l’Assassino?

Il recente film diretto da Jaume Collet-Serra, regista noto per thriller ad alta tensione come “Non-Stop” e “L’uomo sul treno”, presenta una trama che, per alcuni aspetti, ricorda un altro thriller dei primi anni 2000, spesso dimenticato: “In Linea con l’Assassino” (Phone Booth) di Joel Schumacher.

La Premessa: Una Minaccia Inaspettata

In “Carry-On”, il protagonista Ethan Kopek, interpretato da Taron Egerton, si trova coinvolto in una situazione drammatica durante la vigilia di Natale, proprio nel suo primo giorno di lavoro al controllo bagagli di un aeroporto. Un uomo misterioso lo contatta, costringendolo a compiere azioni criminali sotto la minaccia di uccidere la sua fidanzata incinta.

Il Parallelismo con “In Linea con l’Assassino”

La premessa di “Carry-On” presenta delle somiglianze con “In Linea con l’Assassino”. Nel film di Schumacher, Colin Farrell interpreta un manager che, mentre si trova in una cabina telefonica, riceve una chiamata da uno sconosciuto armato di fucile che lo minaccia di morte se non obbedirà ai suoi ordini. Entrambi i film vedono quindi un protagonista ordinario costretto da una forza esterna a compiere azioni contro la propria volontà, sotto la minaccia di gravi conseguenze.

Differenze Chiave tra le Due Pellicole

Nonostante le similitudini nella premessa, “Carry-On” e “In Linea con l’Assassino” presentano delle differenze significative nello sviluppo della trama. In “Carry-On”, lo spettatore conosce l’identità del villain, interpretato da Jason Bateman, fin dall’inizio, e i due protagonisti si incontrano anche diverse volte prima del finale. Al contrario, in “In Linea con l’Assassino”, l’identità del minaccioso interlocutore, interpretato da Kiefer Sutherland, viene rivelata solo nel finale, mantenendo alta la tensione per tutta la durata del film e concentrando l’azione quasi esclusivamente all’interno della cabina telefonica.

Questa differenza strutturale influisce notevolmente sul ritmo e sull’atmosfera dei due film. “Carry-On” si sviluppa come un thriller più convenzionale, con scene d’azione e interazioni dirette tra i protagonisti, mentre “In Linea con l’Assassino” si concentra sulla tensione psicologica e sul senso di claustrofobia generato dalla limitata ambientazione. In conclusione, “Carry-On” riprende una premessa simile a quella di “In Linea con l’Assassino”, ma la sviluppa in modo diverso, offrendo un’esperienza cinematografica con un proprio stile e ritmo.

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