Sono passati quasi due mesi dagli Oscar, ma la stagione dei premi cinematografici non è di certo finita, perché questo è un mondo che non si ferma mai. Al centro della scena per dieci giorni non sarà il mondo di Hollywood, ma l’Europa, più precisamente la Francia, più precisamente ancora la bellissima zona della Provenza. Infatti dal 13 al 24 maggio si terrà uno dei festival più prestigiosi del mondo, quello di Cannes 2015, quel festival che nacque da una reazione al mondo fascista nel 1939, a causa della selezione dei film per la Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, grazie al ministro francese Jean Zay.
Il festival, che prese il via dal 1946 a causa della guerra, attrae produttori che propongono i loro ultimi lavori a distributori di tutto il mondo, ha due selezioni: il Concorso, che accoglie i nomi cinematograficamente più affermati, che ha nel Montée des Marches, red carpet invidiabile, il suo simbolo, al termine del quale si tiene una cerimonia in cui vengono assegnati la famosa Palma d’oro (al miglior film) e il Grand prix, premio speciale della giuria; Un Certain Regard, selezione che accoglie opere più originali e innovative. Dal 1991, il festival propone inoltre delle vere e proprie lezioni di cinema tenute da registi più affermati.
Quest’anno la giuria, che sarà annunciata interamente settimana prossima, è presieduta dai fratelli Coen, chiamati a giudicare anche un po’ di Italia. Sono infatti tre i film italiani in concorso, e non succedeva dal 1994, quando a contendersi la Palma d’oro erano addirittura in quattro. Il tris italiano, composto da Matteo Garrone, Paolo Sorrentino e Nanni Moretti, ha buone possibilità di portare a casa il premio più ambito; sarà dunque un derby all’ultimo sangue che comunque stimola e premia il Made in Italy. Produzione internazionale quella di Garrone, dal titolo Tale of Tales – Il racconto dei racconti, con Salma Hayek, Vincent Cassel e John C. Reilly, liberamente ispirato a “Lo cunto dei cunti” di Giambattista Basile, scrittore napoletano del XVII secolo; Garrone esplora qui un mondo fiabesco in cui si intrecciano tre storie di tre regni diversi. Non da meno il cast riunito da Sorrentino per il suo Youth – La Giovinezza, con Michael Caine e Harvey Keitel nei panni di due amici quasi ottantenni, l’uno ex compositore a cui viene chiesto di tornare sulle scene, l’altro regista all’ultimo film importante, che si trovano in vacanza in un albergo sulle Alpi. Tutto fatto in casa il film di Moretti, dal titolo Mia Madre, con una Margherita Buy divisa tra la regia di un film e il capezzale della madre. A complicare il tutto l’incapace attore (si fa per dire) John Turturro e la figlia tredicenne.
Si preannuncia quindi uno scontro accesissimo ma pieno d’orgoglio, che dimostra ancora una volta quanto il marchio italiano possa e non debba temere confronti.