Bill Skarsgård, noto per il suo ruolo in ‘It’, ha recentemente chiarito che la sua interpretazione di Eric Draven nel nuovo adattamento de ‘Il Corvo’ non intende essere un remake dell’iconico film del 1994. Parlando alla premiere a New York, l’attore ha sottolineato come questa versione, diretta da Rupert Sanders e con la partecipazione della cantante FKA Twigs, sia una reinterpretazione distinta e non una riproposizione del film che vedeva protagonista il compianto Brandon Lee.
Bill Skarsgård insiste sul fatto che Il Corvo 2024 “non è un remake”
Skarsgård ha descritto il suo approccio al personaggio come un tentativo di “rendere giustizia alla storia” senza cercare di emulare la performance di Lee. Ha dichiarato a PEOPLE: “[È stato] scoraggiante… Una performance iconica, una cosa tragica accaduta con Brandon. E per quanto mi riguarda, mi sono avvicinato a questo come faccio con qualsiasi altro lavoro: ‘Cos’è questa storia? Come posso rendere giustizia a questa storia?'”.
L’attore ha espresso la sua convinzione che il film originale e l’interpretazione di Lee siano iconici e non debbano essere modificati. Per questo motivo, Skarsgård è soddisfatto del fatto che il team abbia cercato di creare qualcosa di “molto diverso” rispetto al film del 1994.
Il nuovo adattamento si basa sulla serie di fumetti di James O’Barr e segna il primo ritorno di ‘Il Corvo’ sul grande schermo in 30 anni. La versione originale del 1994 è diventata tristemente famosa a causa della tragica morte di Brandon Lee sul set, evento che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema.
Il regista Rupert Sanders ha riflettuto sull’eredità di Lee, sottolineando come il pensiero della tragedia fosse sempre presente durante le riprese. In un’intervista a Vanity Fair, Sanders ha detto: “L’anima [di Lee] è molto viva in questo film… [La] terribile tragedia … [era] sicuramente qualcosa che abbiamo sempre avuto in mente durante la realizzazione del film…”.
Sanders ha espresso la speranza che il lavoro svolto con questo nuovo adattamento sia accolto con rispetto e che possa essere visto come un tributo alla memoria di Lee. “Brandon era una voce originale e penso che sarà sempre sinonimo di ‘The Crow’, e spero che sia orgoglioso di quello che abbiamo fatto e di come abbiamo riportato la storia di nuovo,” ha concluso il regista.
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