Batman: L’Addio di Ben Affleck e le Ombre di “Justice League”

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Ben Affleck si confessa: l’esperienza di vestire i panni di Batman è stata segnata da luci e ombre, culminando in un disincanto verso il genere supereroistico. In una recente intervista, l’attore ripercorre il suo percorso come Bruce Wayne, svelando le sfide personali e professionali affrontate durante la lavorazione di “Justice League”.

Un Ruolo Iconico, un Percorso Tortuoso

Il debutto nel ruolo del Cavaliere Oscuro in “Batman v Superman: Dawn of Justice” aveva suscitato grande attesa, ma l’esperienza sul set di “Justice League” si è rivelata particolarmente ardua. Affleck rivela come la mancata convergenza tra la sua visione e le esigenze del progetto abbiano reso l’esperienza “straziante”, acuita da un periodo personale non facile.

L’attore ammette candidamente che le sue difficoltà personali hanno avuto un impatto sul suo lavoro, portandolo a disilludersi dal genere supereroistico. Nonostante ciò, esprime gratitudine per l’opportunità di aver interpretato Batman, ruolo per il quale aveva immaginato un Bruce Wayne più maturo e vulnerabile.

Affleck sottolinea come il suo approccio al personaggio, in particolare l’età del suo Batman, abbia creato delle divergenze con le aspettative dello studio e del pubblico. Questa situazione ha contribuito a creare una tensione che ha influito negativamente sul progetto, definita dall’attore una “ricetta davvero pessima”. In definitiva, l’addio di Affleck al ruolo riflette un percorso artistico in evoluzione e una ricerca di progetti più in linea con le sue aspirazioni.

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