Anti-woke anche il Festival di Sanremo come Disney e Google

Il Festival come specchio della società.

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Credit: Rai

Il Festival di Sanremo ha sempre rappresentato uno specchio delle tendenze culturali e sociali del momento. L’edizione 2025 non fa eccezione, evidenziando un cambiamento nel modo in cui vengono affrontati temi legati all’inclusività, all’identità di genere e alla rappresentazione delle minoranze.

Anti-woke, Sanremo 2025 e il cambiamento culturale: tra musica e nuove tendenze

Se fino a pochi anni fa l’attenzione era concentrata sulla diversità e sull’apertura a nuove identità, oggi sembra emergere una narrazione diversa, più focalizzata su concetti tradizionali e sulla celebrazione della “normalità”. La stagione woke è al tramonto.

I protagonisti di Sanremo 2025 e il loro messaggio

Tra gli artisti più discussi di questa edizione c’è Tony Effe, che con il suo brano ha riportato in auge l’immagine dell’uomo italiano tradizionale, legato ai valori classici come la famiglia, il calcio e la gelosia amorosa. Un messaggio che ha diviso il pubblico, tra chi lo vede come un ritorno a una visione stereotipata e chi invece lo apprezza come un’ode alla semplicità.

Anche la presenza di Fedez ha suscitato dibattito. Se negli anni passati il rapper aveva abbracciato tematiche legate all’inclusività e al politicamente corretto, oggi la sua narrazione sembra aver preso una piega più personale. Dopo le vicende che lo hanno visto protagonista della cronaca rosa, il suo focus si è spostato sulla sfera privata, tralasciando il coinvolgimento in battaglie sociali.

Un’inversione di tendenza?

Guardando al passato, il Festival ha spesso premiato artisti che incarnavano il cambiamento e la fluidità culturale. Mahmood, vincitore nel 2019, aveva portato sul palco un’identità sfaccettata, in grado di rappresentare le nuove generazioni. Oggi, invece, si percepisce un ritorno a modelli più tradizionali, con meno spazio per la rottura degli schemi.

Questo cambiamento non riguarda solo il mondo musicale, ma si riflette anche nelle scelte delle grandi aziende. Colossi come Disney, Google e Amazon hanno recentemente ridotto i loro investimenti nelle politiche di diversità e inclusione, segnando una svolta rispetto al passato. Questo sembra indicare una nuova fase in cui la spinta all’inclusività viene ridimensionata in favore di strategie più conservative.

Cosa ci aspetta nel futuro?

Sanremo 2025 si presenta quindi come un festival di transizione, in cui si confrontano due visioni del mondo: una più progressista e inclusiva, e un’altra che guarda alla tradizione e alla normalità come punto di riferimento. Resta da vedere quale direzione prenderà il panorama musicale e culturale nei prossimi anni.

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Fonte: startmag
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