Annecy 2014 – I vincitori del festival mondiale dell’animazione

I film d'animazione vincitori di Annecy 2014

Si è concluso ieri il Festival international du film d’animation d’Annecy, tenutosi in Francia e punto d’incontro dell’animazione mondiale; il meglio dell’animazione internazionale si incontra qui ogni anno per mostrare al mondo i propri lavori (pochi giorni fa, Pete Docter ha svelato diversi dettagli sul film Pixar “Inside Out”) e, come di consueto, alla fine della manifestazione sono state tirate le fila e consegnati i premi ai progetti più apprezzati.

Per il secondo anno di fila, a ricevere il riconoscimento più prestigioso, il Cristal Award, è stato un lavoro brasiliano; lo scorso anno aveva trionfato “Uma História de Amor e Fúria” di Luiz Bolognesi, mentre quest’anno è stato il turno di Ale Abreu con il suo “O menino e o mundo (Il bambino e il mondo)”, un film che ha conquistato la giuria per l’incredibile impatto visivo, ottenuto attraverso semplici quanto affascinanti disegni a pastello, e per la sua storia ammonitrice sulla globalizzazione. Il lungometraggio è stato selezionato dalla Gkids per la distribuzione sul suolo statunitense e si è già parlato di una sua presenza ai prossimi Oscar. Il film ha anche conquistato il premio del pubblico, che ha votato il proprio film preferito del festival tramite internet.

I film d'animazione vincitori di Annecy 2014

A portarsi a casa il Premio della Giuria è stato invece lo statunitense “Cheatin'” di Bill Plympton, una storia disegnata a mano incentrata sulla lussuria, sull’amore e sulla perdita. Plympton, nominato due volte agli Oscar per i corti d’animazione “Guard Dog” e “Your Face”, ha finanziato il film, che ha raggiunto il budget finale grazie all’aiuto della Kickstarter.

Anche il giapponese “Giovanni no Shima (L’isola di Giovanni)” non ne è uscito a mani vuote, ricevendo il Riconoscimento dell Giuria. Il film, in lingua giapponese e russa, è stato prodotto dalla Production I.G di Tokyo ed esplora i temi dell’amicizia e della perdita durante l’occupazione del Giappone da parte dei Soviet, all’indomani della seconda guerra mondiale.

Passando ai cortometraggi, il Cristal Award è andato a “Man on the Chair” di Dahee Jeong, co-prodotto da Sud Corea e Francia; quest’ultima ha anche trionfato nella categoria delle produzioni televisive, portandosi a casa il Cristal per “Tant de forêts (Così tante foreste)” dalla serie “En sortant de l’école (Uscendo da scuola)”, realizzata dai registi Burcu Sankur e Geoffrey Godet. Il giapponese “Tissue Animals” del regista Fuyu Arai ha invece trionfato tra i film su commissione, mentre l’inglese Daisy Jacobs e il suo “The Bigger Picture” hanno conquistato il Cristal nella categoria di opere realizzate dagli studenti di fine corso.

I film d'animazione vincitori di Annecy 2014
Da sinistra, in senso orario: “Giovanni no Shima”, “Cheatin'” e “Man on the Chair”

Ad essere assegnati sono stati anche i premi Indipendenti, tra cui il Premio Fipresci, votato da una giuria internazionale di critici e andato al cortometraggio canadese “Nul poisson où aller (Nessun pesce dove andare)”, diretto da Nicola Lemay e Janice Nadeau. Il film esplora l’amicizia di due piccole ragazze di due clan i cui rapporti si fanno sempre più tesi all’interno di un villaggio.

Nelle categorie musicali, l’associazione francese di compositori e musicisti SACEM ha premiato il compositore Etienne Perruchon per il lavoro svolto nella produzione franco-svizzera “Hasta Santiago” dell’italiano Mauro Carraro e Pierre Manchot, che ha anche vinto il premio Jean-Luc Xiberras come opera prima. La produzione franco-giapponese “Wonder” ha invece conquistato il premio CanalPlus per un cortometraggio, grazie al lavoro del regista Mirai Mizue.

Per concludere, il premio della Gan Foundation, che premia l’assistenza nella distribuzione per un progetto in corso, è andato al francese “Adama” di Simon Rouby, mentre il Festival Connections Award, votato da un comitato regionale, è stato assegnato al britannico “Through the Hawthorn”, prodotto da Likely Story e diretto da Anna BrennerPia Borg e Gemma Burditt.

L’edizione di Annecy 2014 si è dimostrata più che equilibrata e tutt’altro che eurocentrica, con gran parte dei riconoscimenti assegnati a produzioni asiatiche o americane. Le opere presentate si sono dimostrate all’altezza della fama del festival e sono la prova lampante che l’animazione non ha nulla da invidiare al live-action e che anzi spesso riesce a raggiungere apici che nelle altre produzioni è difficile riscontrare. Sperare di vedere tutti questi gioielli sul nostro territorio è un’utopia annunciata, ma la visibilità ottenuta grazie alla manifestazione potrebbe accendere il cuore e il cervello di qualche distributore italiano, che potrebbe farci dono di almeno alcuni di questi mirabili lavori.

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