Amedeo Minghi il rapporto con la Moglie ed il nuovo album Anima Sbiadita

Amedeo Minghi racconta il nuovo album Anima Sbiadita ed il rapporto con la Musica.

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Amedeo Minghi è un nome che risuona nell’anima del pop italiano, un artista che ha incantato il pubblico con la sua melodia avvolgente e le parole che toccano il cuore. Da “Il profumo del tempo,” brano che ha catturato l’attenzione di Pippo Baudo e Katia Ricciarelli a Sanremo, a “Decenni,” “1950,” e la celeberrima “Vattene amore,” Minghi ha scritto la colonna sonora delle emozioni di generazioni di italiani.

La sua carriera è stata contraddistinta da una dedizione alla tradizione musicale italiana, arricchita da una vena romantica e internazionale. Tra le sue imprese più sorprendenti, la composizione e l’interpretazione di “Un uomo venuto da lontano,” la prima canzone dedicata a Papa Wojtyla. Questo toccante brano esplora la vita e il pontificato di Papa Giovanni Paolo II, dalla sua giovinezza come operaio e poeta all’attentato subito, dai viaggi in giro per il mondo alla lotta contro la povertà e la guerra. Un tributo emozionante a un grande leader religioso.

Amedeo Minghi: nuovo album Anima Sbiadita ed il rapporto con la Musica e sua Moglie scomparsa

Minghi ha condiviso un aneddoto straordinario sulla creazione di questa canzone, ricordando: “In Vaticano, disponevano già di una canzone sul Papa scritta da Marcello Marrocchi, autore di ‘Perdere l’amore,’ e cercavano un interprete. Venni invitato a cantare alla sala Nervi con l’orchestra e il coro diretti da monsignor Marco Frisina, nell’ambito di una celebrazione del sacerdozio del Papa. Che, cosa non frequente, seguì personalmente il concerto, nel quale avevo incluso, riarrangiata e riscritta, anche ‘Un uomo venuto da lontano.’ Alla fine il Papa mi fece un sacco di complimenti e mi chiese il testo del brano, perché non aveva capito bene tutte le parole.”

Parlando della recente scomparsa della moglie, Elena Palladino, dopo 40 anni di matrimonio, Minghi riflette sul profondo impatto di questa perdita.

L’artista sottolinea l’importanza di affrontare il dolore e il lutto in modo sincero e onesto. Nel suo prossimo album, intitolato “Anima sbiadita,” Minghi ha deciso di affrontare apertamente questa esperienza emotiva. Per lui, la musica è un mezzo per elaborare il lutto e trasformare il dolore in arte.

Minghi condivide anche quanto la sua defunta moglie, Elena, sia stata una parte essenziale della sua vita. Lei era la sua confidente, l’unica persona che poteva vederlo vulnerabile e piangere. La loro intimità era speciale, e fare ascoltare le sue canzoni prima a lei aveva un significato profondo per l’artista.

La musica classica occupa un posto speciale nel cuore di Minghi, che la definisce “l’arte per eccellenza.” Questa profonda connessione con la musica classica ha contribuito a plasmare la sua carriera e il suo stile unici.

L’artista ha inoltre parlato delle sue numerose collaborazioni musicali con alcune delle leggende dell’industria musicale italiana. Ha lavorato a fianco di Ennio Morricone, Rita Pavone, Marcella Bella, Anna Oxa, Marisa Sannia, Gianni Morandi e Andrea Bocelli, tra gli altri. Ogni collaborazione ha aggiunto un capitolo straordinario alla sua carriera e alla storia della musica italiana.

Minghi ha anche condiviso il suo approccio alla composizione, sottolineando l’importanza di non affidare completamente al computer nella creazione musicale. Ha invitato i giovani artisti a prendersi il tempo necessario per esprimere le emozioni attraverso parole e melodia, senza fretta.

Infine, l’artista ha espresso preoccupazione per il livello attuale della musica popolare, notando un uso eccessivo di parole e rime forzate che ha portato a una diminuzione della qualità delle canzoni. Tuttavia, Minghi continua a brillare come una stella nella musica italiana, con un repertorio che continua a ispirare e commuovere il pubblico di tutto il mondo. La sua musica rimarrà un faro luminoso nel panorama musicale italiano.

Fonte: Corriere.it

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