Aliens – Scontro finale compie 30 anni, e buona parte di noi si sente un po’ più vecchio. Chi l’ha visto al cinema può però dire di avere partecipato direttamente alla storia del cinema. Quanti titoli degli ultimi anni possono vantare questo primato?
Per celebrare questo evento, abbiamo deciso di vedere 10 curiosità su Aliens – Scontro finale, e mettervi la pulce nell’orecchio di riguardarlo in questi caldi giorni d’estate, per concedersi un brivido vintage…
Aliens: Scontro finale – 10 curiosità sul film
1. Il cast che aveva il ruolo di soldato dei Marines è stato addestrato da vero soldato, dall’unità dìelite britannica della SAS, per un tempo di due settimane prima che iniziassero le riprese del film. Gli attori William Hope, Paul Riser e Sigourney Weaver, invece, non seguirono questo allenamento: il regista James Cameron volle dare un maggiore senso di distacco tra loro tre e il corpo militare.
2. Sigourney Weaver non voleva assolutamente tornare nei panni di Ripley. Rifiutà diverse offerte fatte dagli Studios di Fox. Il suo timore? Quello di rovinare e non essere all’altezza del primo Alien, che tanto aveva impressionato il pubblico e riscosso successo al botteghino. Ma la sceneggiatura di James Cameron la convinse a rimettere gli stivali e tornare a combattere.
3. Il nido di Alien non è stato distrutto dopo le riprese. Certo, non ne sono nati nuovi alieni, ma è stato la base per la creazione di The Axis Chemical Plant, la vasca che nel film Batman vede cadere il personaggio di Jack Nicholson, per dare i natali al personaggio di Joker.
4. Al Matthews interpreta un qualsiasi sergente dei Marines, ma nel mondo reale ha ricoperto un ruolo molto più importante: è stato il primo ragazzo di colore a raggiungere, durante il suo servizio nella guerra del Vietnam, la carica di sergente.
5. La costruzione di capsule ipersonno era piuttosto costosa, per cui solo sei sono quelle realmente prodotte. Per averne 12 chiaramente visibili sullo schermo è stato fatto sapiente uso di specchi e inquadrature. Ben lontano dalla computer grafica di oggi.
6. Parolacce? Nella versione originale sono ben 25 le volte in cui si sente la parola un “Fuck!”.
7. Ospite illustre del set? Al Pacino, che stava girando Revolution nello studio accanto, è andato a visitare le riprese. Chissà come sarebbe stato il film, se ci fosse stato anche lui nel cast.
8-1. A proposito di Sigourney Weaver sul set, vorremmo dire due cose, per questo ci concediamo la licenza di inserire doppia. La prima, che aveva l’abitudine di cnsegnare un mazzo di fiori all’attore il cui personaggio doveva morire, poco prima della ripresa della scena in questione. Ma quando fu il momento di Paul Riser, il mazzo era di fiori morti.
8-2. Seconda curiosità dalle avventure di Sigourney Weaver: per quanto affascinata dallo script di Cameron, mise tre paletti: non utilizzare armi, non far morire il proprio personaggio e assolutamente non avere un rapporto sessuale con un alieno. La realtà dei fatti, beh… La sappiamo più o meno tutti.
9. A Lance Henriksen venne piuttosto semplice stare male e vomitare, una volta trafitto dalla coda della regina aliena: la miscela di latte e yogurt fu lasciata al caldo sotto luci e riflettori, causandogli una intossicazione alimentare.
10. La struttura della regina aliena era impressionante: alta 4 metri e 20 centimetri, necessitava di 16 persone per dare vita ai suoi movimenti, così realistici. Due di queste erano all’interno della struttura.