Afragola ed il mito dell’emulazione cinematografica. Il sindaco vieta le riprese di Gomorra

Il caso televisivo dello scorso anno è stato sicuramente Gomorra-La Serie, diventato anche caso cossmediale grazie alla parodia, geniale, dei The Jackal e il suo Gli effetti di Gomorra-La Serie sulla gente.

La fiction è di una fattezza incredibile, una qualità unica nel panorama italiano e non solo visti gli apprezzamenti in Germania, Spagna, Inghilterra, Francia e tanti altri Paesi, per poi arrivare al top dei top, al SuperBowl delle Serie TV: gli Stati Uniti d’America. Anche negli USA accolta benissimo.

C’è un però a tutto questo ed oggi ce lo dà il sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, che ha negato il permesso a Sollima, Comencini e Cupellini, i registi, di girare nel suo paese: “Dico no alle riprese di Gomorra nel quartiere Salicelle di Afragola perché è un quartiere difficile, attraversato da una profonda sofferenza sociale e vittima di uno stereotipo già diffuso e veicolato dai mass media”. Queste le motivazioni del primo cittadino afragolese.

Gomorra racconta uno spezzone della città, che esiste e con cui tutti facciamo i conti ogni giorno, volente o nolente. Chiudere gli occhi e far finta di nulla può solo mettere sotto il divano il mare di polvere con cui siamo costretti a convivere. Gomorra racconta la vita, le contraddizioni, i sentimenti, la ferocia di un territorio, che è anche altro, ma ci si sofferma su un segmento significativo, che la cronaca ha sfiorato e poi abbandonato ed è per questo motivo che è cresciuto a dismisura.

La disputa in merito all’emulazione, l’aveva già risolta Stanley Kubrick al tempo di Arancia Meccanica: ‎“Ognuno di noi, che lo voglia o no, è in parte affascinato dalla violenza. L’uomo, dopo tutto, è il killer meno provvisto di rimorsi che abbia mai vissuto sulla terra. E questa fascinazione dimostra che siamo assai poco dissimili dai nostri antenati più remoti”.

Il problema Gomorra è di fatto un falso problema. Chi pensava che la camorra potesse essere una soluzione, continuerà a pensarlo e chi si adoperava sul territorio per strappare vite alla mafia, continuerà a farlo.

La decisione di Tuccillo è un limite che in Italia si avverte seriamente e Mistermovie lo ha già trattato seguendo molto da vicino il caso della legge che vieta le sigarette nei film, sempre per questo problema dell’emulazione. Pensate se Richard Berry, il Sindaco di Albuquerque, avesse vietato di girare Breaking Bad  in città perché i ragazzi avrebbero potuto emulare Walter White e Jesse Pinkman o perché avrebbe creato uno stereotipo del cittadino del New Mexico, (oggi Breaking Bad è trasmesso nelle scuole come materiale didattico), oppure pensate se fosse stato vietato a Sergio Leone di girare C’era una volta in America, a Brooklyn.

Chi pensa che i bambini, vedendo un film, scelgano cosa fare della propria vita dovrebbe tenere il cinema ed il linguaggio audiovisivo talmente in considerazione da dargli una possibilità.

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