A distanza di 28 anni dall’uscita di 28 Giorni Dopo, il regista Danny Boyle, insieme al co-sceneggiatore Alex Garland e al produttore Andrew Macdonald, torna a esplorare il mondo devastato dal virus della rabbia. Con 28 Anni Dopo in uscita il prossimo 20 giugno, il team creativo ha discusso con Empire Magazine del nuovo capitolo, del suo rapporto con il sequel del 2007 28 Settimane Dopo e delle ispirazioni che hanno influenzato la trama.
28 Anni Dopo Un sequel che riporta l’attenzione sul Regno Unito
Secondo Garland, il collegamento tra 28 Settimane Dopo e il nuovo film non è rigido, poiché né lui né Boyle furono coinvolti nella realizzazione del secondo capitolo. Sebbene il film del 2007 non venga completamente escluso, la nuova pellicola non si basa su una continuity rigorosa. Boyle stesso ha affermato che la narrazione non segue una “formula scientifica”, lasciando ampio spazio all’interpretazione.
Un Regno Unito in quarantena: la sinossi ufficiale
Il primo poster di 28 Anni Dopo reca la frase inquietante: “Il tempo non ha guarito nulla”. La storia, dunque, torna a concentrarsi sul Regno Unito, luogo dove il virus della rabbia ha avuto origine, e descrive un paese ancora in isolamento forzato. I sopravvissuti si trovano intrappolati in una quarantena brutale, mentre il resto del mondo sembra essersi distanziato, ignorando la crisi britannica.
Nonostante il finale di 28 Settimane Dopo abbia mostrato l’espansione del virus fino a Parigi, il nuovo capitolo non si occuperà degli sviluppi internazionali. La trama rimarrà focalizzata sulle conseguenze locali, esplorando il vissuto di piccoli gruppi e comunità ancora alle prese con l’apocalisse.
Brexit e isolamento: le ispirazioni dietro il film
Garland e Macdonald hanno rivelato che il tema centrale del film è stato fortemente ispirato dalla Brexit e dal modo in cui il Regno Unito è stato percepito nel contesto globale. Garland ha dichiarato: “Il Covid era troppo recente, ma la Brexit mi ha influenzato. C’era un senso di isolamento, come se il mondo si stesse voltando dall’altra parte, ignorando il Regno Unito”. Macdonald ha aggiunto: “Niente entra e niente esce dalla Gran Bretagna. È come se si fosse fermata”.
Questa riflessione sociale arricchisce il film, rendendolo non solo un horror post-apocalittico, ma anche un commento sui cambiamenti politici e culturali che hanno trasformato il paese.
Il ritorno di Cillian Murphy è possibile?
Nonostante il protagonista originale, Cillian Murphy, non appaia in 28 Anni Dopo, l’attore è coinvolto come produttore esecutivo. Macdonald ha lasciato intendere che ci potrebbe essere spazio per il ritorno del suo personaggio, Jim, nei prossimi capitoli della trilogia, confermando che il franchise ha piani ambiziosi per il futuro.
Un nuovo inizio per la saga horror
28 Anni Dopo promette di riportare i fan alle atmosfere cupe e claustrofobiche che hanno reso il primo film un cult. Con una narrazione che si concentra su storie umane e sul peso dell’isolamento, il terzo capitolo della saga si preannuncia un’esperienza intensa, capace di unire horror e critica sociale.
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