007: Quentin Tarantino, i suoi progetti per un film su James Bond

Quentin Tarantino ha da sempre voluto girare un film su James Bond 007. Ma in che modo?

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Il regista Quentin Tarantino non ha mai nascosto il suo profondo amore per il franchise di James Bond che ha affascinato il pubblico per decenni. È noto che in una fase particolare della sua carriera, abbia addirittura tentato di mettere le mani sul franchise per realizzare un film dedicato all’indimenticabile agente segreto.

Quentin Tarantino: il suo film su James Bond

In una recente intervista, Tarantino ha svelato i retroscena di questo tentativo avvenuto a metà degli anni ’90, quando dopo il clamoroso successo di Pulp Fiction, era diventato il regista più richiesto e acclamato di Hollywood.

Il regista ha confermato di non aver mai parlato direttamente con la EON Productions, lo studio che detiene i diritti del franchise, attualmente condivisi con MGM e Amazon, per la realizzazione di un film. Ciò perché la sua idea originale era quella di adattare il romanzo Casino Royale del 1953, che segna l’esordio letterario dell’iconico agente segreto, ma i diritti del libro all’epoca non appartenevano alla EON.

Tarantino era convinto, come ha spiegato lui stesso, che i diritti appartenessero alla Ian Fleming Estate, cosa che teoricamente gli avrebbe permesso di richiedere i diritti cinematografici del libro e di avere una grande libertà creativa per realizzare la sua versione di Casino Royale, ambientata negli anni ’60 e concepita come un film autonomo, senza far parte di una serie di pellicole. L’intenzione era quella di selezionare un attore e realizzare un solo film. Tuttavia, come ha spiegato il regista, le cose non andarono come previsto:

“Questo è ciò che volevo fare dopo Pulp Fiction, cioè realizzare la mia versione di Casino Royale, che sarebbe stata ambientata negli anni ’60 e non avrebbe fatto parte di una storia divisa in più film. Avremmo scelto un attore e ne avremmo fatto solo uno. Pensavo che avremmo potuto farlo, ma poi si è scoperto che tre anni prima i produttori storici del franchise avevano capito che qualcuno avrebbe cercato di fare ciò che stavo tentando di fare io. Quindi stipularono un accordo generale con gli eredi di Ian Fleming, dicendo loro: ‘Abbiamo i diritti cinematografici di tutto ciò che ha scritto. Vi daremo un sacco di soldi. Questo vale per ogni singola cosa che ha scritto. Se qualcuno vuole farne un film, deve venire da noi'”.

Con la conclusione del ciclo di Daniel Craig, il franchise di James Bond attualmente si trova in uno stato di stasi, con i produttori storici impegnati nel valutare quale direzione prendere per il futuro del franchise e contemporaneamente alla ricerca del degno successore di Craig nel ruolo di James Bond. Dall’altra parte, nonostante si tratti di una storia ormai chiusa, Tarantino sembra avere un’idea chiara su quale sarebbe la giusta direzione da intraprendere con il personaggio:

“Molti dei libri hanno nomi davvero classici e presentano avventure davvero classiche. E per la maggior parte, molti dei film realizzati non hanno mai adattato realmente un libro. Non hanno mai raccontato quelle storie. Hanno preso la trama e forse la Bond girl o il cattivo di turno e poi sono andati per la loro strada. […] Penso che non dovrebbero rifare i film, ma adattare esattamente i libri, facendoli come sono stati scritti. E da ciò ne verrebbero fuori film del tutto nuovi”.

L’intenzione di Quentin Tarantino era dunque quella di avviare un’operazione simile a quella intrapresa con il film del 1967 intitolato James Bond – Casino Royale, una pellicola concepita come una parodia delle avventure del personaggio, che vantava un cast di stelle del calibro di David Niven, Peter Sellers, Woody Allen e Orson Welles. Il film nacque da un’idea del produttore Charles Feldman, intenzionato a competere con la saga cinematografica di James Bond prodotta dalla United Artists sfruttando il suddetto romanzo d’esordio del personaggio.

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