Al WonderCon, considerato generalmente come il fratello minore del Comic-Con, conclusosi ieri, la 20th Century Fox ha presentato nuovamente la clip di “X-Men: Giorni di un futuro passato”, mostrata al CinemaCon, in cui il gruppo di mutanti combatte contro delle Sentinelle in grado di imitare i loro poteri.
Abbiamo fatto un sunto di varie interviste rilasciate a Comingsoon.net, Hitfix e DoG, che hanno avuto modo di parlare con l’autore e produttore Simon Kinberg, coinvolto nella serie sugli X-Men della Fox a partire da “X-Men – Conflitto finale”, al momento al lavoro anche sul reboot dei Fantastici 4 e sul misterioso capitolo autonomo di Star Wars prodotto dalla Walt Disney Pictures. Per quest’ultimo, Kinberg ha affermato di essere intento a studiare il materiale dell’ “Universo Espanso”, mentre riguardo al lungometraggio sul gruppo guidato da Mr.Fantastic, il produttore ha sostenuto fiducioso che tutti i lavori cinematografici Marvel, siano essi della Fox, della Sony o della Walt Disney Pictures, hanno la possibilità di convergere in un crossover sul grande schermo.
Di seguito le dichiarazioni dello sceneggiatore:
Costruire un universo connesso sul grande schermo sembra essere qualcosa a cui molti franchise tendono in questo periodo. Quando si inseriscono i viaggi nel tempo, ci si trova a inserire questo contesto in un multiverso. Quant’è complicato dal punto di vista di uno scrittore?
Kinberg: È complicato già solamente in “Giorni di un futuro passato“. Ogni viaggio temporale ha le sue sfide a causa del paradosso di fondo. Ogni volta che tocchi qualcosa nel passato, questo andrà a influire sul futuro. Capisci che stai parlando di un futuro che è già stato consolidato in diversi film, cinque se conti la serie di Wolverine. Già solo questo è stato molto complicato. All’interno dello stesso film, raccontiamo una storia in cui ci sono la versione anziana e giovane dello stesso personaggio e si passa continuamente da una delle due versioni all’altra. Uno degli aspetti particolarmente interessanti nel film è Michael Fassbender; sapeva che saremmo saltati dal Magneto giocane a quello vecchio in un modo diverso rispetto a “X-Men – L’inizio” e ha usato una voce leggermente più simile a quella di Ian McKellen di quanto abbia fatto nel primo capitolo. L’idea di fondo è che sono passati dieci anni da “X-Men – L’inizio” e gli accenti delle persone sono cambiati. Anche gli attori erano consapevoli della complessità nel raccontare una storia del genere. Quicksilver apparirà in “Giorni di un futuro passato“, mentre la Disney userà una versione diversa per “Avengers: Age of Ultron”. Quando bisogna cominciare a preoccuparsi di non confondere il pubblico con universi cinematografici che non sono necessariamente in sincronia?
Kinberg: Credo che si debba semplicemente ritenere che le persone siano abbastanza abili da comprenderlo. Quando ero un bambino, la gente non sarebbe stata così abile nel capirlo; avrebbe confuso il pubblico. Penso che ormai viviamo in un mondo in cui ci sono tantissimi cinecomics e il pubblico è in gran parte composto da fan occasionali. Circa l’80 percento di coloro che vede questi film consiste di persone che vanno abitualmente al cinema. Probabilmente non capiscono che i film Marvel sono diversi dai film Marvel prodotti dalla Fox e sono seperati dai film di “Spider-Man” della Sony. Non ne sanno molto di questo genere di cose. Sono riusciti a sopravvivere anche all’interno dello stesso franchise. Credo ci siano due o tre incarnazioni di Kitty Pryde nei film sugli X-Men. Ci sono alcune differenza tra le varie versioni di Bobby/Uomo Ghiaccio (presumiamo che qui Kinberg si riferisca al modo di presentare il personaggio, essendo stato interpretato sempre da Shawn Ashmore n.d.t.) e Pyro. Quanti Batman diversi ci sono già stati? Il pubblico di oggi, in particolare quello più giovane, è solamente molto più sofisticato perché è cresciuto nella proliferazione di questi film.
Nel mondo della Marvel Comics venne costituito il “No-Prize”, assegnato ai fan che riescono a risolvere plot holes o inconsistenze, spiegando come di fatto non ci siano errori (anche se a oggi viene raramente attribuito e solo per azioni di beneficenza o altri tipi di “meritevole servizio per la causa dell’Universo Marvel n.d.t.). È divertente dal punto di vista di uno sceneggiatore che cerca di unificare un franchise imponente?
“Oh sì, sicuramente. Sempre quando ero un bambino, non c’erano molti film sui supereroi. Negli anni ’80 i film di genere avevano appena cominciato a diffondersi. Sono cresciuto come un vero bambino degli anni ’80. Mi ricordi i film di “Terminator” e di quanto fosse bravo James Cameron nel descrivere gli eventi. Ora potresti probabilmente saltare tutte quelle spiegazioni ancora più velocemente, perché il pubblico è ancor più abituato ai viaggi fantascientifici.
Ricorda un po’ quando si parla di vampiri. I viaggi nel tempo fanno parte del mondo della finzione, ma noi tutti conosciamo le nozioni di base che ci permettono di comprendere come questa finzione funzioni. Come ci si comporta quando si deve spiegare “queste sono le nostre regole”?
Kinberg: (ride) Qualcuno nel film dice: “Queste sono le nostre regole per i viaggi nel tempo”. All’inizio del film, prima di mandare indietro Wolverine, chiariscono ai personaggi, e soprattutto al pubblico, quali siano i parametri del viaggio temporale, spiegando cosa accadrà a Wolverine e nello specifico quale sarà l’impatto che avrà sul tempo in generale.
Esiste da qualche parte una stanza piena di mappe che mostrano quanto venga espanso l’universo assieme alle potenziali sequenze temporali di “Giorni di un futuro passato”?
Kinberg: Sì! Si chiama “il mio ufficio”. Ci sono tutti i folli diagrammi simili a quelli della NASA che ho creato per questo film e per ciò che accadrà in futuro agli X-Men, così come per i Fantastici 4. So bene come si evolvono queste cose.
Abbiamo anche saputo che la versione inglese di “The Amazing Spider-Man 2” conterrà una scena dopo i titoli di coda riguardante “Giorni di un futuro passato”. È un indizio che potrebbe portare a un crossover ben più ampio?
Kinberg: Sentite, mi piacerebbe da morire. Sarebbe il mio sogno, mi sento quasi come Martin Luther King o qualcun altro. Vedo un mondo dove siamo tutti uniti. Il sogno, ovviamente, è di realizzare un giorno un film Marvel con tutti i personaggi Marvel o almeno un universo in cui possano entrare e uscire ognuno dal film dell’altro, perché è questo il modo in cui i fumetti sono stati creati e penso che questo è come i film dovrebbero essere. Non è così per una serie di motivi legati al business, non per ragioni narrative o creative. Il sogno è che potremo avere un enorme commistione e ognuno utilizzerebbe al meglio il momento d’oro dell’altro, che è quello che in realtà accade. Non siamo in competizione fra di noi, possiamo veramente aiutare la causa di tutti questi film. Abbiamo visto come il pubblico abbia abbastanza gusto per essi. In appena un mese e mezzo avremo “Captain America 2”, “The Amazing Spider-Man 2” e “Giorni di un futuro passato” e oserei dire, toccando ferro, che saranno tre, anzi per non esagerare diciamo dieci, dei più grandi film dell’estate. Saranno probabilmente tre dei cinque o sei più di successo. Sì, sarebbe fantastico se un giorno riuscissimo a fare una cosa del genere, magari iniziando con noi e Spider-Man. Si potrebbe iniziare con uno show televisivo in un momento in cui i rischi siano minori e, dopodiché, si potrebbero costruire le basi per un film insieme.
Quanto conta la tua parola all’interno dello studio riguardo la costruzione di qualcosa di simile? Sei anche coinvolto nei Fantastici 4.
Kinberg: Sì, è vero. Sono lo sceneggiatore e il produttore del film sui Fantastici 4 e scrivo e produco i film degli X-Men. Sono molto coinvolto. La Fox è stata molto generosa concedendomi di essere uno degli autori e delle voci principali del progetto. Voglio dire, c’è parecchia gente coinvolta, tra cui Lauren Shuler Donner, produttore originale del franchise e di altri lavori. Però sì, si sono fidati di me chiedendomi di aiutare a modellare la storia affinché avesse senso il modo in cui tutte queste cose coesistono e, fondamentalmente, come possano coabitare nei film.
Come sta venendo “I Fantastici 4”?
Kinberg: È fantastico! Mancano solo due settimane all’inizio delle riprese. Sono stato a Baton Rouge l’altro ieri e ci tornerò domani. Il cast arriverà in settimana e lo script è davvero buono. Credo che sarà davvero un gran film, speciale e differente. Josh Trank (il regista del film n.d.t.) ha un istinto naturale verso il realismo, portando alla luce il lato più drammatico degli eventi. Sarà una saga molto più realistica e con i piedi per terra, e non ci interessa quello che la gente pensa del cast. Non è un cast di principianti, sono attori veri, giovani e talentuosi. Questo è lo stesso approccio che è stato utilizzato per gli X-Men, queste scelte ci danno l’opportunità di realizzare un film più realistico. La storia sarà incentrata su personaggi più giovani rispetto ai film originali; si tratta di adolescenti che hanno finito il liceo, ma non sono ancora adulti. E’ una storia che parla di crescita, maturazione. Facendo riferimento ai fumetti, la saga Ultimate racconta questa storia e segue i personaggi ancor prima che sappiano cosa voglia dire essere un supereroe. Per quanto riguarda l’acquisizione dei superpoteri, ci saranno immagini archetipiche legate alla loro genesi, questo è certo, e coinvolgeranno una sorta di viaggio scientifico.
Ti dai dei compiti come ad esempio leggere o rileggere varie iterazioni dei personaggi che stai portando sul grande schermo?
Kinberg: Certo! Voglio dire, è il compito più divertente possibile! Tornare indietro e rileggere. A volte vedo anche i cartoni animati, soprattutto per gli X-Men, perché penso che alcuni di essi siano raccontati veramente bene. Cerco di assorbire tutto ciò che posso. Nel caso dei film di Star Wars, darò un’occhiata anche all’Universo Espanso. C’è anche un momento in cui devi dire basta o non riuscirai mai a produrre un nuovo lavoro, però sì, è la parte del mio lavoro che preferisco. Voglio dire, sotto certi aspetti, è anche più divertente che fare film.
Cosa ci dici degli altri film che hanno preceduto il tuo coinvolgimento?
Kinberg: Oh sì! Conosco benissimo quei film. “X-Men 2″ rimane uno dei miei cinecomics preferiti di sempre. Per trarre ispirazione, però, riguardo spesso quei due film. In particolare, avendo riportato il cast originale in questa pellicola, ho studiato quei film probabilmente più di quanto avessi già fatto quando feci “X-Men 3″.
Moltissimi elementi presenti in “X-Men 2″ traggono evidentemente ispirazione dall’amore di Bryan Singer (regista del nuovo film e dei primi due capitoli sui mutanti n.d.t.) per “Star Trek” e alcuni di essi omaggiano quel franchise. Occupandosi di viaggi temporali, “Giorni di un futuro passato” sembra l’occasione perfetta per ripetersi. Vedremo qualcosa del genere sullo sfondo?
Kinberg: Penso di sì. Bryan è un grandissimo fan di “Star Trek”. Penso che, inevitabilmente, sarà visibile in alcune occasioni. So che era veramente eccitato all’idea di raccontare una storia sui viaggi nel tempo. Credo sia stato ispirato sotto quell’aspetto.
Qual è la differenza per te nello scrivere qualcosa di originale come “Mr. & Mrs. Smith” rispetto a lavorare su un universo già esistente come quello Marvel o “Star Wars”?
Kinberg: È diverso perché c’è una profondità diversa con cui inizi. Come scrittore, devi comunque riuscire a trovare il modo per raccontare la miglior storia possibile e il miglior modo per raccontarla. “Mr. & Mrs. Smith” è stata una sceneggiatura originale, l’ho scritta da zero. Una volta avuta l’idea, l’unica differenza in realtà è stata che ho dovuto imparare e conoscere meglio quei personaggi, perché non ero cresciuto con loro. Non ero cresciuto con centinaia di fumetti o, nel caso di X-Men, con un sequel di un film o ore di altre pellicole. Il vero vantaggio nel fare un sequel o un adattamento è che conosci già i personaggi. È più facile scrivere con le loro voci.
Tantissimi fumetti sfociano sul piccolo schermo. Credi sia una via che l’universo degli X-Men della Fox possa intraprendere?
Kinberg: Potrebbe. Ci sono così tante storie sugli X-Men e non si può raccontarle tutte nei film. Sono narrate a episodi e, pensandoci bene, i fumetti sono più adatti per la televisione che per il cinema, semplicemente perché un serial ti permette di seguire il personaggio in ogni sua impresa ogni settimana. Le storie cambiano. Penso sarebbe fantastico e avrebbe senso, visto che la Fox ha anche una rete televisiva.
Da fan i cui interessi sembrano avvolgere molti franchise del genere, c’è un personaggio per cui hai sempre sognato di scrivere?
Kinberg: Beh, il mio sogno più grande lo sto praticamente vivendo ora. X-Men è stato sempre il mio fumetto preferito, mi ha accompagnato durante la crescita, e in X-Men abbiamo utilizzato praticamente i miei personaggi preferiti. Fuori dal franchise di X-Men, direi che l’altro mio personaggio preferito è Batman. Se mai avessi l’occasione di lavorare con Batman, anche quello sarebbe un sogno che si avvera, ma già molte persone talentuose se ne sono occupate e mi piacerebbe che continuassero a farlo. Semplicemente adoro il personaggio di Batman.
Segui ancora i fumetti?
Kinberg: Sì, ma la verità è che molti dei fumetti che leggo ora riguardano il lavoro che sto svolgendo per “X-Men”, “I Fantastici 4” e gli spin-off dei personaggi. C’è un sacco da leggere a riguardo. Per quanto riguarda fumetti completamente nuovi, no, non ne seguo tanti.
Sembra che un altro degli aspetti più ostici dello scrivere questi personaggi, sia mantenere la percezione pop che gran parte della gente ha di essi.
Kinberg: Sì, anche se questa percezione pop è più una reazione ai film che ai fumetti. Questo è ciò che cerco di seguire quando scrivo un film; quando inizi a scrivere una sceneggiatura, inizi pensando: “Cosa vorrei vedere io come fan, come qualcuno che ama questi personaggi?” Non si tratta di fare un sondaggio e chiedere “Qual è il personaggio che ognuno vuole vedere più di tutti?”. Voglio dire, leggo tutta quella roba perché mi piace temporeggiare. Mi interessa anche ciò che pensano gli altri fan. Per me è qualcosa che arriva dal cuore.
“X-Men: Giorni di un futuro passato” arriverà in Italia il 22 maggio 2014, mentre il reboot de “I Fantastici 4” è stato annunciato in America per il 19 giugno 2015.