The Wind Rises: vento di Hayao Miyazaki agli Oscar?

The Wind Rises: vento di Hayao Miyazaki agli Oscar?

Kaze tachinu ha un titolo internazionale: The Wind Rises, il film con cui Hayao Miyazaki annuncia il suo addio al mondo dell’animazione cinematografica.
Presentato a Venezia 70, ne è uscito a mani vuote, ma sta sbancando nelle sale nipponiche, arrivando a stracciare superproduzioni come Man of Steel, Star Trek: Into The Darkness e Capitan Harlock. I giapponesi si sono mesis in coda per vedere l’ultimo capolavoro di un loro maestro d’animazione che ha fatto la storia.
È ignota ancora la data di uscita nelle sale cinematografiche italiane, ma per gli stati Uniti si prevedono proiezioni in lingua originale sottotitolate in inglese per i primi di Novembre e solo in alcune sale di Los Angeles e New York (due palcoscenici scelti forse non a caso), per poi essere ripreso verso Febbraio con una distribuzione più capillare e forse doppiata.
Questa “doppia distribuzione” permetterebbe al film di essere presentato agli Oscar 2014 e di concorrere in questi.
Non sarebbe la prima volta per Hayao Miyazaki, che ha già portato a casa una statuetta con La Città Incantata, nel 2003, e sarebbe indubbiamente il coronamento di una carriera di piccoli grandi capolavori. Citandone solo alcuni, possiamo pensare a Il Castello Errante di Howl, Princess Mononoke, Porco Rosso, Kiki – Consegne a Domicilio (recentemente tornato in sala cinematografica), Il Mio Vicino Totoro, senza dimenticare che è stato sceneggiatore e regista anche di diversi film di animazione basati sul personaggio di Lupin III.
Questa volta però, Hayao Miyazaki ci racconta la vita e la complicata storia d’amore di Jirō Horikoshi, un ingenere aeronauto che durante la seconda guerra mondiale progetta aerei da combattimento utilizzati dall’aeronautica giapponese durante i conflitti contro gli americani, compreso quello di Pearl Harbor e il velivolo Mitsubishi A6M.
Le storie di Hayao Miyazaki sono ben difficilmente leggere e ridanciane, portano sempre con loro uno spunto di riflessione, una nota particolare che li rende prodotti per un pubblico decisamente più adulto.

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