Era inevitabile che la scure dei reboot cadesse anche sulla saga di Terminator, ma forse nessun male viene per nuocere. Dopo un quarto capitolo decisamente non all’altezza delle aspettative e una serie tv che ha fatto perdere il fulcro del discorso, Terminator: Genisys forse potrebbe essere l’inizio di un qualcosa di nuovo, un re-start che possa dare alla saga fantascientifica un input diverso e più attuale, senza dimenticare il suo grande bagaglio culturale.
Previsto per luglio 2015, Terminator: Genisys vede alla regia Alan Taylor, che riesce a coinvolgere in questa grande macchina commerciale sia il buon e un po’ attempato Arnold Schwarzenegger che un folto gruppo di attori conosciutissimi dai “malati” di serie tv. La nuova Sarah Connor sarà una magnetica Emilia Clarke, notissima per essere la Regina dei Draghi in Game of Thrones; spunta anche Matt Smith che grazie alla serie inglese Doctor Who consolida il suo successo, senza dimenticare Jai Courtney che dopo Spartacus diventa il re indiscusso degli action movie. Dalle prime indiscrezioni si sa poco e nulla della trama del film, eccetto che il lungometraggio sarà un reboot dell’intera saga cinematografica portata al cinema, anni fa, dal grande James Cameron. Non sappiamo se il gioco vale la candela, ma prima di valutare l’operato di Taylor, diamo un’occhiata all’impatto che Terminator ha avuto nella cultura pop moderna.
Terminator arriva nelle sale nel lontano 1984, in un momento di crescita emotiva della grande tradizione fantascientifica. Arnold Schwarzenegger è un cyborg che arriva dal futuro, in una Los Angeles cupa e pericolosa con lo scopo di uccidere Sarah Connor, la futura leader della Resistenza. Ci sarà infatti, in un futuro prossimo, una guerra tra umani e macchine, una lotta per l’egemonia che costerà la vita a milioni di persone. Con questo incipit, Terminator stupisce e colpisce il cuore del pubblico; in un impeto di colpi di scena e rudimentali effetti speciali, Cameron costruisce un affresco socio/politico/culturale di un’epoca che fu.
Solo nel 1991 arriva nei cinema Terminator 2 – Il giorno del giudizio. Diretto ancora da Cameron, con un cast parzialmente confermato, il lungometraggio supera in grazia e bellezza il capostipite del franchise. A un passo dalla rivolta di Skynet, Arnold Schwarzenegger torna dal futuro, questa volta per proteggere Sarah Connor e suo figlio da un cyborg che vuole portare a termine la missione fallita in precedenza. Questo sequel risulta essere perfetto in tutti i suoi punti; è un racconto di fantascienza intenso, deciso, emozionante e malinconico. La saga di Terminator si poteva anche concludere qui, dato che il regista è stato abile nel dare una parvenza di finale all’intero plot.
Ma il pubblico voleva ancora provare forti emozioni sulla propria pelle, e a distanza di anni (esattamente nel 2003), nelle sale arriva Terminator 3 – Le macchine ribelli. Grande successo di pubblico ma un po’ meno osannato dalla critica, il film cambia regista e il plot cambia anch’esso direzione. Arnold Schwarzenegger dovrà affrontare un cyborg donna deciso ad uccidere John Connor, ma la vera sorpresa ci attende nel finale che regala, forse, uno dei cliffhanger più intensi degli ultimi anni. Tra storia e mito, Terminator intraprende la strada del disaster movie e quindi la saga continua ma il successo si affievolisce.
Terminator Salvation è il quarto capitolo del franchise, datato 2009, ma nonostante la presenza di un raggiante Christian Bale, il film divide gli estimatori. In un mondo popolato dai robot, John Connor ha di fronte la realtà di poter finalmente concludere la guerra tra umani e macchine. L’impresa non è facile, ma sembra che ci sia davvero una reale possibilità per riappropriarsi di una terra ormai alla deriva. In questo film decadono definitivamente i presupposti sociali e politici che avevano caratterizzato i primi due lungometraggi; in una narrazione imperfetta, si fa strada la tematica action, snaturando quindi la brillante idea di partenza del franchise.
Da menzionare è The Sarah Connor Chronicles, la serie tv ispirata alla gioventù di John Connor. Ambientata tra il secondo ed il terzo film e nata con l’idea di colmare il gap temporale tra i due, lo show trasmesso sulla FOX dal 2008 al 2009, ha fatto perdere il baricentro della narrazione sviluppando un universo alternativo della saga di Cameron. Forse la cancellazione è stata più che giusta.
Alla luce di come il franchise si è evoluto con i gusti del pubblico e con la moderna società, forse Terminator: Genisys, potrebbe essere effettivamente l’anello di congiunzione tra la cultura fantascientifica anni ’80 ed i moderni gusti di uno spettatore che, cerca in un film, un puro e semplice intrattenimento.
Il film uscirà il 1° luglio 2015, diretto da Alan Taylor (Thor: The Dark World) per una sceneggiatura realizzata da Laeta Kalogridis (autrice di Shutter Island, di cui produrrà anche la serie TV) e Patrick Lussier (Drive Angry). Il film, prodotto dalla Paramount Pictures e dalla Skydance Productions, vedrà il ritorno da protagonista di Arnold Schwarzenegger, affiancato da Jai Courtney nel ruolo di Kyle Reese, Jason Clarke nei panni di John Connor ed Emilia Clarke in quelli di Sarah Connor. Nel cast anche Matt Smith, Dayo Okeniyi, Byung Hun Lee e J.K. Simmons, quest’ultimo nelle vesti di un detective da anni sul caso Sarah Connor.