Onorare cineasti che hanno contribuito al mondo del cinema realizzando film dallo stile nuovo e non convenzionale. Se è davvero questo il metro di giudizio per assegnare il Maverick Director Award, premio consegnato durante il Festival del Cinema di Roma, non poteva esserci scelta migliore del regista giapponese Takashi Miike.
Sicuramente uno dei registi orientali più prolifici e controversi, ma anche per questo ampiamente apprezzato non solo nel suo Paese. Il suo è un cinema unico; nonostante spazi da un genere all’altro, includendo horror, western, action con supereroi e tanto altro, la cifra stilistica di Miike è sempre riconoscibile. Un cinema non per tutti, poco ma sicuro, contenente una fisicità e concretezza che rendono tangibile anche il fantasy più astruso; Miike non teme di rappresentare l’uomo e le sue debolezze, senza alcun timore reverenziale per il corpo umano; sangue e viscere sono spesso presenti nel suo film e, per quanto possano suggestionare alcuni spettatori, è una filosofia di cinema che lo distingue da gran parte dei cineasti contemporanei. Il solo aver reso Yattaman (adattato dall’omonimo anime) e Like a Dragon (adattamento del videogioco Yakuza) dei film solidi merita un plauso, essendo uno dei pochi autori che al momento di trasporre fumetti o videogiochi non dimentica mai che il suo lavoro è quello di regista cinematografico.
Takashi Miike sarà premiato per questi motivi al Festival di Roma 2014, ricevendo il premio già assegnato a registi come Tsui Hark e Walter Hill. Durante il festival, inoltre, Miike presenterà il suo ultimo film: As the Gods Will. Tratto dal manga di Muneyuki Kanshiro e Akeji Fujimura, il titolo riporta il regista alla dimensione espressamente gore, narrando la storia di alcuni teenager costretti a intreprendere una serie di giochi il cui fallimento viene punito con la morte. Lo si descrive già come la versione giapponese (e più sanguinosa) di Hunger Games, nonostante la saga con Jennifer Lawrence protagonista richiami chiaramente un altro film (e manga) giapponese ovvero Battle Royal (l’autrice dei libri di Hunger Games afferma di non averlo mai sentito nominare, ma questo è un altro discorso).
Marco Müller, direttore artistico del Festival ha dichiarato riferendosi a Miike: “Ogni suo film è una folle corsa attraverso un’immaginazione straordinariamente poetica e sorprendentemente politica. Il suo senso del cinema e il piacere di girare film erano già evidenti nei suoi primi lavori (titoli per il mercato home-video e a basso budget); si fanno strada facilmente, nonostante la sua attuale velocità creativa (3/4 film ogni anno), perciò il suo stile continua a imporsi ogni volta, che si tratti di adattamenti di manga o di film su commissione costruiti per diventare blockbuster (che rivelano momenti di straordinaria concentrazione figurativa).”
Takashi Miike aveva già partecipato al Festival di Roma nel 2012 e nel 2013, rispettivamente con Il canone del male e con The Mole Song: Undercover Agent Reiji e Blue Planet Brothers. Noi di Mister Movie seguiremo il Festival e questa notizia non può che renderci ancora più trepidanti per l’attesa.
Di seguito, i due teaser trailer di As the Gods Will (Kamisama no Iu Toori).