Neill Blomkamp spiega come il suo Alien si legherà alla saga

Che da dei semplici bozzetti pubblicati su Instagram e dalle conseguenti reazioni dei fan potesse nascere il sequel di una delle saghe cinematografiche più famose di sempre, la dice lunga sull’industria hollywoodiana. Così però è, ed ecco che Neill Blomkamp ha fatto del nuovo capitolo di Alien il suo prossimo progetto.

Ammetto che ammiro il modo in cui Blomkamp tratta la fantascienza, perciò sono contento che la 20th Century Fox abbia deciso di contattare il regista per affidargli questo sequel, che sarà prodotto da Ridley Scott e si collocherà nell’universo della saga. Ma a proposito di ciò, come ha intenzione, il regista, di collegare questo film al resto del franchise? Presto detto; Blomkamp è stato intervistato da Sky Movies assieme a Sigourney Weaver, che dovrebbe riprendere il ruolo di Ripley, sul progetto e ha spiegato come il titolo si legherà agli episodi precedenti:

“Voglio che questo film venga percepito come se fosse letteralmente il fratello genetico di Aliens – Scontro finale, perciò avremo Alien, Aliens – Scontro finale e poi questo film.”

Pare quindi che il regista non voglia prendere in considerazione Alien³ e Alien – La clonazione, probabilmente i due capitoli sullo xenomorfo meno apprezzati dal pubblico. Tralasciare questa parte della storia, tuttavia, parrebbe impossibile, soprattutto per via delle dichiarazioni della Weaver, che ha sottolineato l’intenzione di realizzare un degno finale per l’eroina:

“Mi piacerebbe molto togliere Ripley dal suo vagare nello spazio e concederli un degno finale a quella che è stata una storia tanto eccezionale. Perciò quando qualcuno come Neill Blomkamp mi ha detto: ‘Beh, sono interessato a finire la storia’, ho drizzato le orecchie… Penso che sia una saga grandiosa. Merita un degno finale, so che i fan lo apprezzerebbero molto.”

Se quindi non sappiamo come si svilupperà il titolo, se rappresenterà una vera e propria conclusione o lascerà le porte aperte, come ormai accade per tutte le saghe, a ulteriori sequel, Blomkamp ha invece ben chiaro l’elemento da incubo che ha fatto la storia della serie e a cui non vuole assolutamente rinunciare:

“È un incubo freudiano. Quello per me è l’elemento che rende il tutto così accattivante; portare gli spettatori sull’orlo delle loro poltrone per tutto il tempo con il classico metodo del mostro stalker nei corridoi bui. Lo adoro. E quando lo mescoli agli elementi visivi e al ciclo vitale dell’alieno, per me diventa una polveriera di creatività.”

Dichiaro sempre di non essere un fan delle saghe protratte troppo a lungo, ma vedere un materiale simile maneggiato da Neill Blomkamp mi lascia davvero fiducioso e desideroso di avere nuovi dettagli sulla produzione. Il regista dedicherà probabilmente quest’anno alla scrittura della sceneggiatura e la produzione potrebbe partire presumibilmente per il 2016. Nel frattempo, il regista arriverà sul grande schermo con Humandroid (Chappie), che vede protagonista la stessa Weaver al fianco di Hugh Jackman e che approderà nelle sale italiane il 9 aprile.

 

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