Lost, una serie difficile che ha fatto innamorare

Giunto all’apice di Breaking Bad, Damon Lindelof si è scusato con i fan della sua precedente serie Lost, per la conclusione inappropriata e banale della serie. Un finale traumatico per la gran parte dei suoi spettatori che si sono scatenati contro gli autori. Lost non è stato un fallimento totale ma anzi una vittoria da altri punti di vista , per esempio degli incassi e ascolti da record ma specialmente dalle modifiche rivoluzionarie della gestione dell’episodio singolo alla complessiva serie. Grazie a Lost oggi possiamo godere di serie riuscite come Desperate Housewives e Breaking Bad, una struttura seriale che la ABC tutt’ora utilizza e la distingue dallo stile più classico e consueto della HBO.

A quattro anni di distanza dall’ultima stagione gli autori della celebre serie tornano a parlare delle scelte sbagliate che hanno portato al calo progressivo della qualità della narrazione ma anche delle soluzioni vincenti che hanno reso la serie di così grande importanza. Demon Lindelof e Carlton Cuse, i due sceneggiatori principali della serie hanno parlato dell’estrema difficoltà di alcuni episodi. Diversamente da quel che accade oggi per molte serie sviluppate sulla base di un’idea complessiva dello sviluppo del plot, Demon Lindelof e Calton Cuse non sapevano nemmeno loro dove sarebbe andata a parare la serie. Le difficoltà sono state molte, il più delle volte con un intreccio così complesso era proprio ciò che avevano scritto precedentemente a metterli con le spalle al muro. Ma a riguardo lo stesso Demon Lindelof afferma:

“Ogni volta che siamo andati sul sicuro, lo show ha perso d’interesse. Ma nella scrittura è proprio quando pensi di non farcela e di essere con le spalle al muro che ti rendi conto di dover andare avanti. È successo con The Constant, l’episodio che io e Carlton Cuse preferiamo in assoluto, perché credevamo di non riuscire a terminarlo e invece ci siamo riusciti. Perciò, quando cominci ad avere paura del fallimento non esitare: fai quello che devi fare e basta.”

Se The Constant è stato il migliore episodio di Lost, altrettanto non possono dire degli episodi riguardanti Nikki e Paulo e del flashback che raccontava la storia del tatuaggio di Jack, per gli autori disastrosi. I due sceneggiatori affermano di essersi pentiti amaramente di 15/20 ore su un totale di 121 che secondo loro hanno inciso parecchio sull’intero andamento della serie. Demon Lindelof e Carlton Cuse raccontano del successo inaspettato della serie:

“Noi volevamo realizzare uno show che fosse misterioso e ambiguo, non credevamo che avrebbe avuto un simile impatto coi fan, diventando l’argomento più trend su cui parlare sui social”

Insomma Lost è stato talmente apprezzato dai suoi fan nel bene e nel male che ancora oggi se ne parla.

A cura di Paolo Rovatti.

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