Uscito solo poco tempo fa, il 17 Dicembre, Lo Hobbit: La Battaglia Delle Cinque Armate è salito subito in testa al botteghino, tra aspettative e dolori profondi. C’è chi già lo odia e chi invece lo ama, chi non lo ha visto e chi ha fatto di tutto per averne un’emozione in più. Chi scrive aveva le lacrime agli occhi, alla fine, complice la voce di Billy Boyd, e non voleva andarsene dalla sala perché, come quando affrontò la conclusione cinematografica di Harry Potter, vede chiudersi qui un altro ciclo che è stato compagno di vita per lungo tempo. Però, una sensazione sottopelle in più era… Ma non manca qualcosa?
Facendo un breve confronto tra la proiezione vista in sala e anche solo qualche scena del trailer, la risposta è sì, manca qualcosa. Mancano parti di cui abbiamo sentito parlare nel corso dei mesi, di cui si sono viste foto durante la produzione, e di cui si sono scorti fotogrammi proprio tra teaser e full trailer.
SPOILER ALERT – Si intende, per chi vuole proseguire nella lettura, che vi sia la possibilità di spoiler se non avete letto il libro e/o non avete ancora visto il film al cinema (e ciò, lo sapete già, non è bene!)
Cosa potrebbe esserci nella Extended Edition de Lo Hobbit: La Battaglia Delle Cinque Armate?
L’attacco di Smaug a Pontelagolungo
L’attacco del drago Smaug (digitalizzato a partire dalla figura di Benedict Cumberbatch, come ben sappiamo) risulta piuttosto breve, in La Battaglia Delle Cinque Armate. Certo, non si può dire che non manchi la guerra (tutt’altro), ma Luke Evans (Bard) ha già anticipato che «ci saranno molte più scene sui tetti».
Dol Goldur, il Palantir e i Guardiani dei Tre
Non è ben chiaro se sia effettivamente stata girata la scena in cui Gandalf (Ian McKellen) veda Smaug alla testa di un esercito di orchi, ma la sceneggiatrice Philippa Boyens ha confermato che si saprà qualcosa di più a proposito degli anelli magici.
L’assenza di Beorn da Dol Goldur
Gandalf fugge da Dol Goldur, ancora gravemente ferito, a bordo della slitta condotta da Radagast. In questa sequenza avremmo dovuto vedere anche Beorn (come suggeriscono anche alcune immagini sbirciate durante la produzione). Inoltre, nel film appare un po’ improvviso il passaggio dalla cacciata di Sauron al recupero di Gandalf, facendo supporre che vi sia qualcosa di tagliato nel mezzo.
Il dono del bastone di Radagast a Gandalf
Radagast, dopo aver salvato Gandalf a Dol Goldur, avrebbe dovuto consegnare allo stregone il proprio bastone magico, considerando che quello del Grigio è stato distrutto da Sauron. Questa scena è assente nel film. Peraltro, non va dimenticato che il bastone di Radagast sarà poi lo stesso che Gandalf userà nell’avventura de Il Signore Degli Anelli.
La battuta di Bombur?
Bombur non ha mai avuto una battuta, in questa trilogia. Almeno, nella versione vista al cinema. Come ci spiegano le cronache dal set, a proposito della stanza della contabilità di Erebor: “Bombur è l’esperto di tesoro del gruppo e di conseguenza gli viene affidato il compito immane di compilare un rapporto completo del tesoro di Erebor“. Potrebbe essere questa la volta buona in cui sentiremo la sua voce? Anche qui, a confermarci di una battuta del nano, da qualche parte nel film, è stata la Boyens.
Il discorso tra Bilbo e Bofur
A parlare questa volta è lo stesso James Nesbitt, interprete del nano Bofur. Prima che Bilbo fugga da Erebor, infatti, avrebbe dovuto esserci uno scambio tra lo hobbit e il nano.
Nani vs elfi
Che nani ed elfi non si amino (non dovrebbero, soprattutto non nelle idee di Tolkien) è risaputo. In La Battaglia Delle Cinque Armate, sebbene sia percepibile una certa tensione, non vengono mai allo scontro diretto. Tuttavia vi sono alcuni fotogrammi distribuiti che sembrano non essere stati visti nel film, e dunque lasciano ben presagire su una qualche bisboccia anche tra questi due schieramenti. In particolar modo dovrebbe vedersi l’arrivo dei nani a dorso d’ariete, visto e considerato che altrimenti i corazzati cornuti utilizzati da Thorin & co., sembrano comparire proprio dal nulla.
Scene mancanti: quello che vediamo nel trailer, ma…
Il finale esteso
Anche qui, è la sceneggiatrice Boyens ad ammettere che il finale del film abbia subito un pesante taglio: «Non volevamo i finali multipli di cui siamo stati accusati con Il Signore degli Anelli». Dunque, meglio eliminare. Ma allora dobbiamo aspettarci che il funerale di Kili, Fili e Thorin (che diamo per scontato come esistente, viste le immagini delle cronache dal set), l’incoronazione di Dain e l’epilogo di Bard appaiano proprio in una versione estesa. Quasi certo inoltre che scopriremo qualcosa di più di Legolas e, in particolar modo, di sua madre.
E Tauriel?
Come sappiamo (diamo per scontato che se siete arrivati a leggere sino a qui, non temiate gli spoiler o sappiate che Tauriel è come il cucchiaio di Matrix, non esiste), l’elfa che ruba i sentimenti di Kili (e lo schermo a Fili) non esiste nella storia originale. In molti supponevano che Thranduil, al suo “Toglimi questo dolore!”, optasse per una risolutiva esecuzione dell’elfa, eliminandola anche dall’equazione complessiva della storia. Così non è stato (che sia purtroppo o per fortuna, lo lasciamo a ciascun lettore) e dunque la domanda rimane: sapremo anche come Tauriel è scomparsa dal mondo narrativo della Terra di Mezzo? Per quanto la sua presenza sia stata usata cinematograficamente per spiegare l’allontanamento di Legolas da Thranduil e la sua ricerca del Ramingo (avete indovinato chi è, vero?), forzando una sorta di evoluzione del personaggio, potremmo saperne di più su di lei, o no?