La Pantera Rosa torna in un misto di live-actione e CG

Tutto ha avuto inizio con un enorme diamante rosa raffigurante una pantera al suo interno, oggetto delle mire di due ladri alle cui calcagna vi era l’imbranato ispettore Clouseau. Era il 1963 e Blake Edwards (“Colazione da Tiffany”, 1961; “Victor Victoria”, 1982) dirigeva Peter Sellers (Il dottor Stranamore”, 1964; “Hollywood Party”, 1968, diretto dallo stesso Edwards) ne “La Pantera Rosa”, un nome che sarebbe divenuto leggenda. La pellicola ebbe 8 sequel fino agli anni ’90 e il nome del diamante venne usato per identificare tutti i film della saga, tutti diretti da Edwards e interpretati da Sellers, fino alla scomparsa dell’attore, eccezion fatta per il terzo episodio affidato a Bud Yorkin e con Alan Arkin nel ruolo di protagonista (considerato generalmente un capitolo apocrifo) e l’ultimo, in cui protagonista è il figlio del distratto tutore della legge, interpretato dal nostro Roberto Benigni.

Nel primo film,  i titoli di testa consistevano in una sequenza animata creata da DePatie-Freleng ed erano accompagnati dall’inconfondibile brano jazz The Pink Panther Theme di Henry Mancini, vincitore di tre Grammy Awards; per l’occasione fu creato il personaggio della Pantera Rosa nelle sue sembianze felino-antropomorfe che ispirarono un’altrettanto celebre serie animata.

Nel 2006 la serie cinematografica originale subì un reboot in cui il ruolo di Sellers fu ereditato da Steve Martin (Oscar alla carriera di quest’anno e presto tra le voci principali del nuovo film DreamWorks “A casa”). Il film venne diretto Shawn Levy (regista dei due “Una notte al museo”) ed ebbe un seguito nel 2009 con Harald Zwart (The Karate Kid – La leggenda continua”, 2010; Shadowhunters – Città di ossa, 2013) alla regia. Le due pellicole furono tutt’altro che apprezzate e si resero colpevoli di non essere riuscite a sfruttare appieno le potenzialità del cast, in particolare il talento comico di Martin.

Sono passati 5 anni, 4 dalla scomparsa del grande maestro che diresse le pellicole originali, e le acque attorno al franchise si sono calmate, ma la MGM è intenzionata a smuoverle nuovamente e ha infatti annunciato che è in corso di sviluppo la produzione di un ulteriore lungometraggio basato sul personaggio della serie animata e realizzato in una tecnica mista di animazione e live-action. A dare la conferma è stato Gary Barber, presidente e CEO della MGM e Jonathan Glickman, presidente del gruppo cinematografico degli studios.

A produrre il film sarà Walter Mirisch, produttore esecutivo dei film originali e della serie televisiva, affiancato da Julie Andrews (premio Oscar nel 1965 per aver interpretato la baby-sitter più famosa del mondo nel film “Mary Poppins”), moglie di Blake Edwards. Dietro la macchina da presa troveremo David Silverman, che di animazione si è già occupato girando “Monsters & Co.” nel 2001 e “I Simpson – Il film” nel 2007.

Come accennato, il film si concentrerà più sul personaggio della Pantera Rosa che sull’ispettore Clouseau, rivestito di quel tono proprio del cartone di Friz Freleng e David De Patie e dei film di Edwards.

“Siamo incredibilmente fieri di reintrodurre  la ‘Pantera Rosa’ in una generazione tutta nuova in un modo così originale. Ancora più emozionante è l’opportunità di lavorare di nuovo con i nostri cari amici Walter Mirisch e Julie Andrews, così come con il talentuoso David Silverman, il cui entusiasmo ci ha convinti a ‘Pensare in rosa!'” ha affermato Glickman.

Il produttore Walter Mirisch si è invece detto “fiero che la ‘Pantera Rosa’– sia i lungometraggi che la grande biblioteca di cartoni creata da David De Patie e Friz Freleng scaturati dai film– continui a essere uno dei gioielli più splendenti nella corona di film Mirisch. Ora, per la prima volta, il franchise live-action si unirà al personaggio animato famoso in tutto il mondo in una nuova pellicola ibrida. Sono molto emozionato dalla nostra idea e non vedo l’ora di assistere a uno spettacolare film d’intrattenimento”.

La Andrews è invece “felice che l’eredità dell’iconico franchise della “Pantera Rosa” di Blake continuerà a crescere nella sua nuova forma ibrida. È emozionante come il ‘passo successivo’ per eccellenza per la nostra amata Pantera sarà apprezzato da una quarta generazione di spettatori. Sento che Blake ci sta spingendo ad andare avanti”.

L’idea di andare nuovamente a toccare un’icona come quello della Pantera Rosa, nel tentativo di “svecchiarla” attraverso una tecnica mista, sembra una mossa avventata e rischia di finire in disastro, deludendo il pubblico come i due film di pochi anni fa; tuttavia il team al lavoro sulla produzione è un gruppo di grandi professionisti che sembra davvero avere a cuore  il progetto e ha tutti i motivi per impegnarsi a realizzare un degno film, capace di far onore a un personaggio e una saga che ha intrattenuto e divertito il pubblico per tre generazioni.

Non resta che attendere nuovi annunci sulla produzione e il futuro rilascio di materiale pubblicitario per poter dare le prime impressioni e intuire la strada intrapresa.

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