Le vaste lande desolate di una Terra ormai abbandonata, viste in “WALL-E”, gli incredibili paesaggi del Sudamerica ammirati in “Up”… nel suo prossimo lungometraggio, la Pixar cambia direzione e ci porta in uno dei luoghi più intimi esistenti, la nostra mente o per meglio dire, la mente di Riley. “Inside Out”, nuova pellicola animata degli studios, avrà infatti come protagonista Riley Anderson, una bambina di 11 anni, e in particolare le sue emozioni antropomorfizzate: Paura, Tristezza, Gioia, Disgusto e Rabbia. Da quanto riporta Variety, questi personaggi “gestiscono ciò che prova la piccola in ogni momento attraverso un pannello di controllo che sembra la cabina di pilotaggio della nave stellare Enterprise di Star Trek. Quando Riley si trasferisce in una nuova città e in una nuova città e in una nuova scuola, Gioia e Tristezza sono costretti a lontano dal pannello di controllo, nelle parti più remoti e sconosciute della sua mente.”
A dirigere il progetto è Pete Docter, regista di “Up” e “Monsters & Co.”, nonché sceneggiatore di “WALL-E”, e proprio Docter, durante l’Annecy International Animation Film Festival tenutosi ieri in Francia, punto di riferimento per la cinematografia d’animazione, si è lanciato in una presentazione del film durata un’ora. Secondo Variety “‘Inside Out’ cambierà per sempre ciò che la gente pensa riguardo il modo di pensare degli altri.” A prova di ciò, Docter ha citato la storia di una famiglia che ha visto il film e il cui figlio ha sempre avuto problemi a tuffarsi in acqua dal trampolino. Dopo aver visto il film, il giovane ha affermato: “Era come se la Paura mi guidasse; avevo bisogno che si facesse da parte.”
A quanto pare, Docter utilizzerà per l’apertura del film una sequenza di grande impatto, come quella presente in “Up”. [Segue una piccola descrizione dell’arco narrativo della scena iniziale e di alcune località della mente che appariranno nel film; se non desiderate anticiparvi nulla, saltate pure al paragrafo successivo.] La scena di apertura si apre con la nascita di Riley e la creazione del suo primo ricordo, proseguendo con l’introduzione dei cinque personaggi principali, e termina con l’incontro tra Gioia e Tristezza, quando la prima sembra non comprendere il ruolo di Tristezza nell’operazione. Alla fine, Gioia e Tristezza sono costretti ad avventurarsi in luoghi sconosciuti della mente di Riley. Le ambientazioni emozionanti comprendono luoghi come la Terra dell’Immaginazione (un gigantesco parco dei divertimenti pieno di tutto ciò su cui Riley abbia mai fantasticato), uno studio cinematografico dove vengono creati gli incubi, il Treno dei Pensieri (una locomotiva capace di sfrecciare in ogni direzione) e i Pensieri Astratti, la zona con cui Docter si è più divertito nel portarla sullo schermo. [Fine delle anticipazioni.]
Il lungometraggio ha avuto un forte impatto sullo stesso regista e sulle sue emozioni; Docter ha infatti dichiarato “C’è questo immenso sistema che è praticamente programmato per operare nel tuo subconscio. Tutti gli impulsi che controllano le tue decisioni, azioni e cose del genere sono fuori dal tuo controllo; non è per niente il modo con cui mi piace pensare a me stesso.”
Sebbene il film sia stato ispirato dalla figlia, divenuta più volubile intorno all’età di dodici anni, lavorando sul progetto è cambiata in Docter anche la concezione che aveva della pellicola: “Pensavo di lavorare a un film su mia figlia, ma la verità è che stavo facendo un film su di me in rapporto a mia figlia. Il film è narrato dal punto di vista di un genitore ed essendo padre, è come se ci fossi scivolato dentro. Mi ha fatto riflettere di nuovo sul modo in cui sono cresciuto, sulla mia adolescenza e anche sulla mia vita di adesso, su cosa faccio e perché lo faccio.”
“Inside Out” è atteso per il 19 giugno 2015 negli USA, mentre da noi dovrebbe arrivare ad agosto dello stesso anno. Il cast originale comprende le voci di Bill Hader (Paura), Phyllis Smith (Tristezza), Amy Poehler (Gioia), Mindy Kaling (Disgusto) e Lewis Black (Rabbia). La sfida intrapresa dalla Pixar è sicuramente ardua; riflettere e far riflettere sulle nostre emozioni è ciò che la compagnia è riuscita a fare inserendo questi elementi all’interno di una narrazione parallela, mentre qui il subconscio è il vero protagonista, non ci sono rimandi o altro, vedremo ciò che proviamo quotidianamente interagire sullo schermo e non si può lodare la Pixar e Pete Docter per aver messo da parte la loro Paura ed essersi dimostrati coraggiosi nelle loro scelte. A noi non rimane che la Gioia nell’attesa di quello che si preannuncia diventare un nuovo classico dell’animazione.