Se ne era parlato molto e dopo quasi un anno di silenzio, la MGM e la Paramount Pictures hanno infine annunciato la data d’uscita del remake dell’epico “Ben-Hur”, il classico biblico che nel 1959 fu portato al cinema dal regista William Wyler, che assieme a Charlton Heston nei panni del protagonista, diede vita a un capolavoro in grado di portarsi a casa ben 11 Oscar (impresa finora riuscita solamente ad altre due pellicole: “Titanic” e “Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re”).
Il remake di Ben-Hur ha finalmente una data d’uscita
La storia è basata sull’omonimo romanzo di Lew Wallace , ambientato nella Giudea del I secolo d.C., e segue le vicende del principe ebreo Giuda Ben-Hur, che, accusato e condannato ingiustamente per un crimine mai commesso, cerca di ottenere la propria vendetta nei confronti del suo migliore amico, dal quale è stato tradito.
Il remake biblico sarà diretto da Timur Bekmambetov, regista di “Wanted” e “La leggenda del cacciatore di vampiri” e arriverà nei cinema il 26 febbraio 2016. Durante la conferenza stampa sono stati svelati anche due produttori, che si direbbero perfetti per il genere di lungometraggio: si tratta infatti di Mark Burnett e Roma Downey, produttori della miniserie televisiva “La Bibbia” e del film “Son of God”, uscito a febbraio in America (non si hanno ancora notizie di una distribuzione italiana), suscitando molte critiche per la scelta dell’interprete di Gesù, Diogo Morgado, ritenuto troppo sexy per il ruolo. Il remake si inserirebbe perfettamente nella recente rinascita dei film di stampo religioso (basti pensare al “Noah” di Aronofsky o all’atteso “Exodus” di Ridley Scott, con Christian Bale nei panni di Mosè).
Alla sceneggiatura del film aveva originariamente lavorato Keith Clarke (sceneggiatore di “The Way Back” del 2010), ma questa è stata successivamente oggetto di riscrittura da parte di John Ridley, premio Oscar 2014 per “12 anni schiavo”.
Ulteriori notizie sulla pellicola parlano di una versione più fedele al libro, che assieme alla storia di Ben-Hur racconterà quella parallela di Gesù, ipotesi avvalorata dalla partecipazione di Burnett e Downey, che molto probabilmente punteranno a una produzione più incentrata sulla natura della fede di quanto lo fosse l’originale del 1959.