Golden Globes 2015: Tutti i vincitori, trionfa la libertà di espressione

Nel sontuoso Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills in California, Tina Fey e Amy Poehler aprono il 72° Hollywood’s Biggest Party, come viene soprannominata la cerimonia dei Golden Globes. La comicità e l’ironia delle due conduttrici ha sicuramente smorzato i discorsi di consegna riguardanti la libertà di espressione da parte di più attori, alla luce degli avvenimenti parigini dell’ultima settimana. È stata una serata di esaltanti colpi di scena, preceduta da un red carpet che si annuncia come un’anticamera di quello degli Oscar del prossimo 22 febbraio: Amy Adams, Julianne Moore, Kate Hudson, Jessica Chastain, Reese whiterspoon, Jake Gyllenhaal, Steve Carrell, Joseph Phoenix, Kevin Spacey, Ralph Fiennes, e tanti altri, non si sono solo sfidati a colpi di battute e interpretazioni nelle pellicole di cui sono parte, ma si sono anche fronteggiati in un tappeto rosso tra outfits e abbinamenti che non lasciano scampo a nessuno.

La notte dei Golden Globes 2015 ha visto il vero trionfo di Boyhood, film girato in dodici anni, che si è portato a casa il premio per la miglior regia (Richard Linklater), per miglior attrice non protagonista (Patricia Arquette) e miglior film drammatico. Vince come miglior attore in un film drammatico Eddie Redmayne, che interpreta Stephen Hawking ne La teoria del tutto, storia del fisico costretto sulla sedia a rotelle per una malattia degenerativa e  che si è anche aggiudicato il premio per la Miglior Colonna Sonora, surclassando The Imitation game e Hans Zimmer per Interstellar. Miglior Attrice in un film drammatico è Julianne Moore per la sua lodevole interpretazione in Still Alice di una professoressa di Harvard a cui viene diagnosticata una forma presenile di Alzheimer. Il premio per il Miglior film commedia va a Wes Anderson con The Grand Budapest Hotel, e gli attori vincitori come miglior attrice e attore protagonisti in una commedia sono rispettivamente Amy Adams, pittrice di soggetti dai grandi occhi in Big Eyes di Tim Burton, e Michael Keaton in Birdman, storia di un attore che cerca di portare in scena uno spettacolo a Broadway, che conquista anche il premio Miglior Sceneggiatura grazie al lavoro a otto mani di Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris e Armando Bo. John Legend e Common si aggiudicano il premio per la miglior canzone originale, Glory, creata per la pellicola Selma. Il premio al Miglior Attore Non Protagonista è stato consegnato a J.K. Simmons in Whiplash. Nel campo dell’animazione, ad avere la meglio è Dragon Trainer 2 della DreamWorks Animation, mentre come Miglior Film in Lingua non inglese è stato scelto il russo Leviathan diretto da Andrey Zvyagintsev. Infine, il Cecil B. DeMille, premio alla carriera assegnato dalla stampa estera a Hollywood, è stato consegnato al neo-sposo George Clooney, che ha omaggiato nel suo discorso di consegna con una tenera dichiarazione d’amore la moglie Amal Alamuddin.

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