Simon Kinberg è uno degli sceneggiatori di X-Men: Giorni di un futuro passato, in uscita nei prossimi giorni, ed è sceneggiatore-produttore nel reboot dei Fantastici Quattro (una nuova versione necessaria vista la modestia del film precedente) che uscirà a giugno negli USA. In un’intervista su ScreenCrush ha affrontato la questione di una possibile convergenza dell’universo Marvel.
Sia gli X-Men che i Fantastici Quattro fanno parte dello stesso mondo, perchè non farli incontrare?
“Nei precedenti film degli X-Men non si parla mai di un gruppo di supereroi, i Fantastici Quattro. Questi acquisiscono i loro poteri, ma in un mondo pieno di mutanti questo non è così impressionante, ‘Oh, sei un mutante. Cosa c’è di fantastico?’ No, vivono in universi separati.”
Kirnberg parla dell’approccio alla scrittura dei Fantastici Quattro.
“E’ una versione differente dai precedenti film. Penso che i film sui supereroi si riconoscano non per la storia e i personaggi ma per lo stile, e lo stile del nostro film è differente dagli altri.”
“C’è una spettro di tonalità di colore che parte dallo ‘Spiderman’ di Sam Raimi e arriva al ‘Chronicle’ di Josh Trank, noi ci collochiamo tra questi due film. Gli X-Men si avvicinano, per cupezza, a ‘Chronicle’, mentre il film più dark è ‘Il cavaliere oscuro’. Ecco, i Fantastici Quattro sono da qualche parte tra l’allegria dello spiderman di Sam Raimi e la drammaticità del ‘Chronicle’ di Josh Trank.”
Vediamo come nello sceneggiare un fumetto non basti prendere qualche albo per adattarlo al cinema, ma sia necessario dosare la quantità di luci ed ombre del mondo da creare. Lo stesso Batman, ora davvero oscuro, ha avuto un suo doppio pop nella versione di Tim Burton. I supereroi vengono trattati alla stregua di personaggi della commedia dell’arte, continuamente reinterpretati per darci nuove visioni della realtà.