Christopher Nolan su Interstellar e l’uso della tecnologia

Qualunque sia il progetto in cui sia coinvolto, Christopher Nolan riesce sempre a far parlare di sé, suscitando numerose speculazioni. A due anni da “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” e dopo aver prodotto il “Man of Steel” di Snyder, i fan del regista sono in trepidazione per l’uscita del suo prossimo film dietro la macchina da presa: il fantascientifico “Interstellar”, di cui è finora disponibile solo il teaser trailer.

Nolan ama giocare con gli spettatori e la loro curiosità ed è nota l’ossessione che ha di evitare fughe di commenti o notizie dal set.

Stavolta però è lo stesso regista ad aprirsi ai microfoni del CinemaCon di Las Vegas riguardo la pellicola e l’evoluzione della tecnologia cinematografica, in cui Nolan ricopre il doppio ruolo di sperimentatore di nuove tecniche e sostenitore di tradizioni, tra cui l’utilizzo della celluloide.

L’autore definisce il protagonista del film, interpretato da un Matthew McConaughey fresco di Oscar, un “uomo ordinario, con cui chiunque possa riconoscersi”, aggiungendo che “l’uso dei viaggi interstellari permetterà di visitare posti altrimenti irraggiungibili con i normali viaggi temporali”.

Ha poi però tenuto a precisare che “non sarà un film sui viaggi nel tempo, ma sull’utilizzo di scorciatoie celesti per raggiungere punti nello spazio altrimenti inaccessibili per chiunqueMa il film esplorerà anche la natura umana, ciò che siamo noi come persone […] Interstellar riporterà all’età dell’oro dei blockbuster, quando dominavano Star Wars e Indiana Jones e la definizione di “film per famiglie” non aveva una concezione negativa». Già, perché punto focale della carriera del regista è sempre stato quello di lavorare con grandi budget, mantenendo però quel tratto autoriale che permette di offrire agli spettatori uno spettacolo di qualità.

Concentrandosi poi sull’aspetto tecnologico dell’opera, Nolan ha affermato di aver impiegato macchine da presa IMAX più di quanto abbia mai fatto in precedenza, ma di aver usato interni e “ambienti reali”, girando il film e le reazioni degli attori agli eventi “come se fosse un documentario”.

Nonostante, come accennato, sia infatti a favore delle nuove tecnologie, preferisce non utilizzarle se prima non sono state testate al cinema o almeno di fronte a un pubblico.

Parlando di 3D si è poi complimentato con Baz Luhrmann per “Il grande Gatsby”, affermando però che
“così come la disposizione dei posti di uno stadio non è adatta ad assistere a una commedia, allo stesso modo il 3D non è la scelta migliore per un’esperienza di pubblico collettiva.”

Il regista ha poi difeso l’opportunità di vedere film sul grande schermo e ha sostenuto il rilascio di maggiori riedizioni cinematografiche, citando “Quarto potere” e “L’Odissea” per la loro struttura narrativa non lineare e ha esortato a girare in 35 mm.

Ha infine concluso concentrandosi sul missaggio sonoro, promettendo ai proprietari di sale e ai rappresentanti dell’industria “un approccio unico”  per “Interstellar”, volto a migliorare e sfruttare al meglio le moderne tecnologie, senza però rivelare le modalità con cui ciò accadrà.

“Interstellar” uscirà in Italia il 6 novembre (un giorno prima del lancio americano) e ruoterà attorno a viaggi spazio-temporali attraverso i wormholes (la serie “Stargate” e “Donnie Darko” fanno scuola) per trovare luoghi in cui l’umanità possa iniziare una nuova vita.

Insieme a McConaughey, nel cast anche Michael Caine (diretto da Nolan nei tre “Batman”, in cui interpretava il fedele maggiordomo Alfred), Anne Hathaway (che nell’ultimo capitolo sul Cavaliere Oscuro vestiva i panni di Catwoman), Jessica Chastain (nominata all’Oscar per i suo ruoli in “The Help” del 2011 e “Zero Dark Thirty” del 2012), Bill Irwin (attore teatrale apparso in vari film e serie tv e vincitore di un Tony Award per il dramma Chi ha paura di Virginia Woolf?”), John Lithgow (due volte candidato all’Oscar e nel 2011 all’interno del cast de “L’alba del pianeta delle scimmie”),  Casey Affleck (fratello minore dell’attore e regista Ben, interprete di film quali “Tower Heist – Colpo ad alto livello” del 2011 e “Out of the Furnace” del 2013) e Matt Damon (il mese scorso nelle sale con “Monuments Men” di George Clooney).

La sceneggiatura è scritta, come sovente, da Nolan stesso assieme al fratello Jonathan. Il regista fa inoltre parte del gruppo di produttori, in cui appare anche il nome del famoso fisico esperto di  wormholes Kip Thorne, che ha ricoperto il ruolo di consulente scientifico.

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