Nelle ultime ore il mondo degli internauti è stato attraversato da una serie di speculazioni relative ad uno dei titoli più attesi dei prossimi mesi, Batman v Superman: Dawn of Justice. I rumour in questione suggerivano, a partire da un misterioso frame pubblicato in rete del teaser trailer, la suddivisione del film in due capitoli, rispettivamente in uscita nel 2015 e nel 2016 con i sottotitoli di Enter the Knight e Dawn of Justice (qui un nostro articolo in merito).
In attesa del teaser trailer ufficiale (secondo la fonte Latino Review, in arrivo sul grande schermo con le copie di Jupiter – Il destino dell’Universo, in uscita il prossimo 6 Febbraio), una prima smentita ci giunge dallo stesso Henry Cavill (interprete di Superman) intervistato brevemente da Ramin Setoodeh, editor di Variety, nel corso di un party tenutosi a Los Angeles in occasione dei British Academy Film Awards (BAFTA).
L’attore inglese non solo ha negato un’eventuale partizione del materiale girato da Zack Snyder (ricordiamo che il film, terminate le riprese lo scorso dicembre, è attualmente in fase di post-produzione) ma ha inoltre colto l’occasione per smentire il rumour che lo vedeva vittima di un infortunio avvenuto nel corso di un combattimento sul set (“Vorrai scherzare? Sono l’Uomo d’Acciaio”, risponde ironizzando Henry Cavill). Preannunciando uno scontro straordinario tra i due eroi DC, l’attore si è inoltre espresso in merito al collega Ben Affleck (dopo Christian Bale, chiamato a vestire i panni del Cavaliere Oscuro) parlando di una grande interpretazione del personaggio di Batman.
In risposta alla domanda del giornalista, se Batman v Superman sarà migliore della controparte Marvelliana The Avenger, l’attore risponde: “Vedrete“.
Batman v Superman – Dawn of Justice sarà diretto da Zack Snyder, basato su una sceneggiatura di David Goyer e Chris Terrio. Nel cast: Henry Cavill, Ben Affleck, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Gal Gadot, Diane Lane, Ray Fisher, Laurence Fishburne e Jeremy Irons. Il film uscirà nelle sale cinematografiche il 25 marzo 2016.
Articolo di Alex Zambernardi