Era il 20 luglio 1973, quando il celebre attore, regista, produttore, filosofo e maestro di arti marziali Bruce Lee morì in circostanze misteriose, e a distanza di 40 anni dalla sua morte, il fuoco della leggenda non si è mai più spento. Emblematico fu il suo funerale, dove una folla immensa di fan e cultori della nobile disciplina del “kung-fu“, gli rese un doveroso e sentito omaggio, e grandiosa fu la sua vita, spesa per unire indissolubilmente due diverse culture che gli appartenevano, quella d’oriente e quella d’occidente. Nato a San Francisco il 27 novembre del 1940, Bruce Lee trascorre la sua infanzia ad Hong Kong, imparando le millenarie arti marziali cinesi dal noto insegnante Yip Man, uomo la cui esistenza è stata trasposta su grande schermo, dal regista Wong Kar-wai con il suo film intitolato “The Grandmaster“.
Successivamente, Bruce si trasferisce negli Stati Uniti, continuando a studiare il kung-fu e amalgamandolo con altri stili di difesa personale, fino a quando l’atleta riuscirà a creare un’arte marziale tutta sua, conosciuta con il nome di “Jeet Kun Do” o “La via che intercetta il pugno“. Nello stesso periodo, iscritto alla facoltà di Filosofia di Washington, conosce e s’innamora della sua futura moglie, Linda Emery, la quale gli darà i figli Brandon e Shannon, e apre alcune scuole di arti marziali. Sulla sua strada poi, giunge il produttore cinematografico William Dozer, che lo scrittura per la parte da co-protagonista del maggiordomo Kato nella serie tv “Il Calabrone Verde“. Subito dopo, ecco arrivare le occasioni che lo renderanno un vero e proprio mito, sia in patria che nel resto del mondo, rappresentate dalle pellicole “Dalla Cina con furore“, “Il furore della Cina colpisce ancora“, “L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente“, girato in parte a Roma, “I tre dell’Operazione Drago” e “L’ultimo combattimento di Chen” (Game of Death), rimasto incompiuto a causa della sua prematura scomparsa a soli 32 anni.
Infine, in occasione del 40° anniversario della morte di Bruce Lee, soprannominato “Piccolo Drago“, eccovi qui sotto le 5 scene simbolo tratte dai suoi indimenticabili film:
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