Robert De Niro risponde all’accusa di plagio di Stefania Grassi

Nonostante il suo modo di vivere distinto, anche Robert De Niro è finito di recente in una polemica aperta dalla regista e sceneggiatrice italiana Stefania Grassi, che ha accusato il due volte premio Oscar di plagio.

La regista sostiene che De Niro abbia rubato la sua sceneggiatura per realizzare Ellis, cortometraggio interpretato dall’attore americano, scritto da Eric Roth (Forrest Gump) e diretto da JR, presentato al New Yorker Festival di quest’anno.

La sceneggiatura che sarebbe stata defraudata è quella de L’uomo in frac, progetto che la Grassi tiene da anni nel cassetto. La sceneggiatrice ha scritto il copione avendo sin dall’inizio l’immagine di Robert De Niro come suo protagonista; ha avuto così inizio un’odissea che l’ha portata a contattare Danilo Mezzetti, sedicente agente italiano di De Niro. La Grassi ha inviato la sceneggiatura de L’uomo in frac a Mezzetti, oltre a pagarlo 6.000 euro, sperando che quest’ultimo facesse da tramite fra lei e De Niro.

Dopo uno scambio di mail, Mezzetti sarebbe dovuto tornare dal suo viaggio negli Stati Uniti con un pre-contratto firmato da Robert De Niro, ma così non fu; l’agente chiese anzi altri 15.000 euro alla Grassi, che nonostante gli sforzi non riuscì a trovare la cifra. Mezzetti sparì e la sceneggiatrice decise di agire per conto proprio, inviando la sceneggiatura del suo progetto all’avvocato del signor De Niro, il legale statunitense Peter Grant, e all’agente dell’attore, Josh Lieberman della CAA.

Il 25 maggio 2015, a risponderle è lo stesso Lieberman, comunicandole che “De Niro non intende proseguire con il progetto.” Ecco però arrivare nel mese di ottobre il primo trailer e l’annuncio della première di Ellis.

“Il corto doveva essere presentato al New York Film Festival il 4 ottobre, ma la data è stata spostata. Io avevo inviato la mia diffida la notte precedente” dichiara la sceneggiatrice. Ellis fu quindi proiettato il 23 ottobre, in un luogo segreto e riservato.

La giovane autrice, che aveva proposto la sceneggiatura anche a Giuseppe Tornatore e alla Indigo Film, ricevendo inoltre una lettera d’intenti da un distributore francese interessato al progetto, si sente defraudata del suo lavoro di cinque anni. “Questa deprivazione della mia creatività mi ha portata a non uscire di casa da quasi 20 giorni” ha confessato la sceneggiatrice a Lettera43.

Stefania Rossella Grassi

Dopo alcuni giorni di quiete, Robert De Niro risponde alla regista attraverso il suo legale, Tom Harvey, il quale ha dichiarato a Page Six:

“L’idea che il due volte premio Oscar [De Niro] abbia fornito al vincitore dell’Oscar Eric Roth la sceneggiatura di un’autrice italiana sconosciuta così che il signor Roth potesse usarla per scrivere il corto di 14 minuti […] su Ellis Island e la prima esperienza dei migranti, non solo è assurdo, è diffamatorio.”

L’avvocato ha poi continuano sostenendo che il suo assistito “non accetta script e anche se qualcuno gliene propone uno, direttamente o tramite un amico, il materiale viene inviato al suo agente.” Proprio per questo, De Niro, che secondo Harvey ha partecipato al progetto a titolo gratuito, colpito dal materiale, non avrebbe “mai letto uno script di questa scrittrice sconosciuta e non l’ha passato a Roth.”

Stefania Grassi, tuttavia, ha risposto su Facebook affermando di avere “un’infinità di prove documentali” che dimostrano il plagio.

C’è da dire che le somiglianze fra i corti ci sono e Roth fu accusato di plagio già nel 2009, per Il curioso caso di Benjamin Button, dalla scrittrice italiana Adriana Pichini. Dove starà la verità?

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