Lucca Comics and Games 2016 ha offerto molti eventi, e noi di Mister Movie ovviamente non ce li siamo lasciati sfuggire! Rocco Siffredi era giunto a Lucca per partecipare a Rocco vs Rocco: Rocco Tanica intervista Rocco Siffredi, e noi ne abbiamo approfittato per partecipare ad un’esclusiva round table con l’attore.
La nostra round table con Rocco Siffredi
Come è stato trovarsi a Lucca in un grande evento come il Lucca Comics and Games?
«Questo è un periodo magico a Lucca, ho portato anche mio figlio con me. La gente è molto calorosa. Trent’anni fa mi nascondevo, lo stesso Dottor Ulivieri mi disse che avrei vissuto una vita da dannato e avrei avuto l’HIV, ma quando fai le cose con professionalità la gente lo apprezza. La sincerità è una mia grande qualità, e la gente me la riconosce e mi premia.»
Al precedente incontro hai detto che spesso capita che le ragazze dell’Est chiedano di entrare nel mondo del porno, anche se sono laureate. Accade anche con le italiane?
«Sono il primo ad essere rimasto sorpreso delle loro lauree. Lo dico in quanto sono il primo che vorrebbe liberarsi di questo alone… Non dico di moralitá, che non ho per quanto riguarda il sesso, ma di quel dubbio. Le ragazze arrivavano da San Pietroburgo in gruppi di tre, quattro, cinque e mi dicevano che stavano studiando per diventare avvocati, dottoresse, o che stavano seguendo le lezioni in università. Allora io dicevo loro: “Ma una volta che uscirà il film e tu sarai un avvocato che cosa racconterai?”. Loro mi guardavano esterrefatte, come a dire “Cosa c’entra? Quando sarò avvocato, lavorerò da avvocato. Prima ho fatto la pornostar, qual è il problema? Sono entrambi lavori”. Io da uomo e regista mi ponevo il problema, loro no. Anche in Italia sta avvennendo questo cambiamento, ad esempio Malena è una ragazza molto colta e intelligente. Io non ero a conoscenza del suo passato nel PD, non mi aveva detto nulla. Però ha un’agenzia immobiliare e credo sia laureata. Non ne sono sicuro perché noi non chiediamo, non abbiamo bisogno di quei requisiti. Tuttavia, io non cerco mai di convincerle, ed anzi alle ragazze italiane chiedo se sono sicure della loro scelta, mentre con le straniere invece non lo faccio. Sarà che sono italiano e ho più sensibilità verso le italiane, infatti di fronte ad una ragazza italiana mi sento più papà. Mi viene quella sorta di magone. E se poi ne esce fuori male? È una mia responsabilità».
Quindi è, o comunque sarà, possibile per una ragazza italiana vivere da pornostar?
«Sì, la nostra società riuscirà a liberarsi dal forte bigottismo che la caratterizza. Non è il sesso che fa male, non è sperimentare che fa male, ma è la società a farlo, con la sua cattiveria. Se vivi in Italia sei condannata, perché quest’apertura mentale è tutta una finzione. Se non sei abbastanza forte arrivi a farti male sul serio, anche se questo dipende molto dal fattore culturale, perché appunto in altri Paesi puoi essere laureata e far comunque questo mestiere.»
Qual è il tuo rapporto con la fede? Col tuo essere un “ragazzo meridionale”?
«Per fare una certa scelta bisogna portare una determinata croce. Io alle donne faccio spesso indossare qualche accessorio inerente la religione, ad esempio un crocifisso che cade sul seno. Mi piace la suggestione di unire Gesù col sesso. Io credo in Dio e lo rispetto, ma non sono un ipocrita, e quindi non sono l’incoerente praticante. Non faccio come l’italiano medio che va in chiesa, si confessa e poi ricomincia a peccare. Fin da bambino sono stato costretto a fare il chierichetto ed il sogno di mia madre era quello di farmi prete, ma per quanto io possa rispettare Dio e la Chiesa non sono un vero credente.»
Prima di salutarci il re del porno ha però voluto comunicarci il suo rammarico sulla disgrazia che ha colpito Tiziana Cantone, la ragazza che si è suicidata in seguito ad un suo video hard finito in rete:
«In un altro Paese quella ragazza forse non si sarebbe suicidata.»