Massimo Giletti, dopo un periodo di transizione tra Rai e La7, torna con la sua consueta grinta e determinazione. In un’intervista a Tele Sette, il conduttore ha ribadito la sua intransigente indipendenza, affermando: “Chi prende Giletti sa chi è Giletti. Io non ho padroni e non ne vorrò in futuro”.
Massimo Giletti e La7: tra indipendenza e verità, la sfida della strage di Ustica
Un impegno per la verità
Ieri sera su Rai 3, Giletti è stato protagonista di “Ustica: una breccia nel muro”, un’inchiesta sulla strage di Ustica, un evento ancora avvolto nel mistero. Giletti è consapevole delle sfide nel trattare un tema così delicato, ma è fiducioso: “Però a volte qualche breccia si apre nel muro di gomma”.
Contro depistaggi e silenzi
La strage di Ustica è stata segnata da depistaggi e menzogne, e Giletti spera di fare luce su questa tragedia che rappresenta un problema per la democrazia italiana: “L’Italia non può permettersi di continuare a non trovare una verità sulle stragi. Questo è un tallone d’Achille pericolosissimo per la nostra democrazia”.
Tre mesi di lavoro per la verità
Giletti, insieme alla sua squadra, ha lavorato per tre mesi all’inchiesta, raccogliendo nuovo materiale e cercando di squarciare il velo di segretezza che avvolge il caso: “Nonostante le ferite, i tentativi di farmi passare questa voglia di andare a fondo, non perdo la passione. In questo caso andremo con un elicottero della Finanza nel luogo esatto dove è caduto il DC9 che non era un punto a caso”.
Un faro sul giornalismo d’inchiesta
Massimo Giletti si conferma un baluardo del giornalismo d’inchiesta, affrontando con coraggio e tenacia temi scomodi e controversi. La sua inchiesta su Ustica rappresenta un’importante tappa nella ricerca della verità, alimentando la speranza che la giustizia possa finalmente trionfare.
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