George R. R. Martin offre il suo cinema per proiettare The Interview

Sembra il copione di un film. Ma non lo è. Quello che sta succedendo attorno a The Interview, l’irriverente commedia con protagonisti James Franco e Seth Rogen nei panni del presentatore e del produttore di uno show televisivo ingaggiati dalla CIA per uccidere il dittatore nordcoreano, è tutto vero.

Dopo le critiche dei mesi scorsi, l’attacco hacker subito dalla Sony e l’annuncio della probabile cancellazione dell’uscita del film in seguito a alle minacce lanciate dallo stato asiatico, una nuova sorprendente dichiarazione sta facendo il giro del web.

Pare infatti che lo scrittore e sceneggiatore della serie fantasy Il Trono di Spade, George R. R. Martin, abbia offerto la sua sala cinematografica di Santa Fe per proiettare la pellicola.

L’inaspettata proposta nasce dalla profonda delusione provata dall’autore nei confronti della viltà della major che non ha avuto il coraggio di distribuire il film, arrecando così un grave danno alla libertà d’espressione. Ecco di seguito la traduzione di alcuni stralci del post polemico (dal titolo Codardia Corporativa) pubblicato da Martin sul suo blog:

Questa cosa è surreale.

In una disarmante manifestazione di codardia aziendale Regal, AMC e tutte le altri maggiori catene cinematografiche americane negli Stati Uniti hanno eliminato dalla propria programmazione la nuova commedia di James Franco e Seth Rogen The Interview perché – sì, è tutto vero non si tratta di uno sketch di South Park (anche se mi aspetto che lo diventi a breve) – hanno ricevuto delle minacce dalla Corea del Nord.

Cioè, davvero? DAVVERO? Queste corporation gigantesche che potrebbero comprarsi l’intera Corea del Nord con i propri spiccioli hanno deciso di non far vedere il film per non infastidire Kim Jong-un?

Il livello di codardia di questa gente è scandaloso. Fortuna che non erano in attività quando Chaplin ha realizzato Il Grande Dittatore. Se hanno paura di uno come Kim Jong-un, con Adolf Hitler si sarebbero letteralmente cagati nelle mutande. 

[…]

Per quello che vale, il cinema Jean Cocteau sarà lieto di proiettare il film (questo assumendo che la Sony abbia intenzione di distribuirlo al posto di mandarlo in rovina col direct to Dvd o con lo streaming) se ce lo renderanno disponibile.

Il post si conclude poi con un appello rivolto direttamente a Seth Rogen:

Vieni a Santa Fe Seth. Vogliamo far vedere il tuo film

Quella di George R. R. Martin non è di certo stata l’unica reazione polemica alla decisione della Sony. Dal regista James Gunn all’imprenditore Donald Trump, in molti hanno manifestato la propria vicinanza a Franco e Rogen per l’accaduto.

Come andrà a finire? Attendiamo con ansia nuovi sorprendenti sviluppi nel caso cinematografico più complicato di sempre.

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