Un mese fa è scomparso Alan Rickman, pochi giorno dopo David Bowie, e la notizia ci ha sconvolti: redazione e lettori. E, parlando per una volta in termini personali e non impersonali, forse più di molte altre. Alan Rickman si è infiltrato nell’immaginario dei trentenni d’oggi come un feroce Sceriffo di Nottingham in Robin Hodd – Principe Dei Ladri, accanto a un Kevin Costner all’apice della forma e della popolarità, e proprio la sua così rigida e aggressiva interpretazione fu uno dei fulcri del personaggio chiave della parodia di Mel Brooks, Robin Hood – Un uomo in calzamaglia.
I maggiori titoli che sono succeduti (Michael Collins e soprattutto Dogma) sono sembrati solamente un preludio a una sorta di tardiva consacrazione: quella raggiunta con il ruolo di Severus Piton nella serie di film di Harry Potter. È lì che Alan Rickman è entrato nei cuori dei bambini e dei ragazzini – quei suddetti trentenni d’oggi – e ha fatto breccia, rendendo al Serpeverde tutta la forza e la giustizia d’interpretazione che avrebbe meritato, dai libri. Non per niente, è rimasto legato a quel personaggio, nell’immaginario collettivo. Nessuno potrebbe mai più immaginarsi un Severus differente da lui, dalle sue movenze e dalla sua fisicità. Ruoli come quello del Giudice Turpin in Sweeney Todd (magistrale, con anche le interpretazioni canore del caso e la compagnia di Timothy Spall – Peter Minus), quello di Lionel Shabandar nella divertente commedia Gambit – Una truffa a regola d’arte e del Presidente Ronald Reagan in The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca sembrano nati solo dopo quell’affermazione incredibile.
Alessia – Chi scrive in questo momento (e ha scritto quanto sopra) ha un particolare affetto per due suoi ruoli: quello dello sceriffo e quello del professore. Il primo vissuto e visto da bambina, sino a quasi averne paura, e il secondo con il quale invece è cresciuta, accompagnando film e libri, discutendo con amici di questi, e del personaggio. Perché inevitabilmente, lui più di tutti, con una cola parola, si è infilato nei modi di dire cinematografici di tutti i fans. E si sente la mancanza di un grande attore, di un grande artista, che un po’ ci ha cresciuti. Con una firma d’eleganza in ogni ruolo.
Leonardo – Ho avuto il piacere el l’onore di incontrarlo a Giffoni. Una potenza emanata da quell’uomo alto e dal forte accento inglese che è difficile spiegare. Solo con Maradona mi sono sentito tanto piccolo. Classe, eleganza, una cultura sconfinata, una consapevolezza di aver fatto qualcosa di meraviglioso ed irripetibile, che ama profondamente, ma che ci teneva a mostrarsi non solo come “Severus Piton” ma come attore eclettico e dal talento sconfinato qual è stato. Il miglior rappresentante della Royal Academy della sua generazione. Un’infanzia difficile che non lo ha scalfito, ma lo ha scolpito profondamente. Oggi abbiamo perso un attore unico, con una voce incredibile, con un fascino pazzesco, che resterà per sempre nell’immaginario di due generazioni. Quando a 80 anni rivedremo i film di Harry Potter ci commuoveremo per la sua interpretazione e diremo ai nostri nipoti “Always”…
Alessio – Tutti lo stanno ricordando come Piton. All’inizio ammetto di aver pensato che fosse riduttivo ricordarlo solo per quel ruolo. Ma poi ho ricordato che Severus Piton è probabilmente il personaggio più incredibile della saga, il più complicato, misterioso e stupefacente. Un ruolo che ha interpretato alla perfezione, un ruolo per cui il grande pubblico lo ricorderà per sempre. È ciò è bellissimo. Un modo per amarlo ancora di più? Guardatelo in Robin Hood – Principe dei ladri (1991), Ragione e sentimento di Ang Lee (1995) o nella sua interpretazione che più ho amato: Metatron nel film Dogma di Kevin Smith, 1999. Interpreta un angelo, la voce di Dio, un Dio che non può parlare con gli umani perché scoppierebbero ascoltando tale voce. È un angelo che deve dire ad una donna che ha perso la fede che discende da Gesù. Non sarà facile!
Bethany: Lui com’è?
Metatron: Dio? Solitario, ma spiritoso. Ha un grande senso dell’umorismo. Prendi il sesso, ad esempio. Non c’è niente di più ridicolo delle smorfie che fate durante il coito.
Bethany: Il sesso è uno scherzo in Paradiso?
Metatron: Be’, per quanto mi risulta, è uno scherzo anche quaggiù!