Ci sono momenti della storia moderna che vanno visti, rivisti,studiati e sviscerati a fondo, per capirli… E non ripeterli. Il periodo vissuto da Winston Churchill e descritto in L’ora più buia è uno di quelli: crisi che nel Regno Unito portarono a mettere in crisi la monarchia, ma che soprattutto misero in discussione gli equilibri: seconda guerra mondiale, Germania nazista, e un mondo che si sbriciolava sotto allo sguardo di tutti. Impotenti, troppi.
Questo è lo spaccato di ventesimo secolo che Gary Oldman porta sullo schermo, con la regia di Joe Wright, dal 18 gennaio al cinema.
Un’avvincente ed entusiasmante storia vera che inizia alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e che vede Winston Churchill (il nominato agli Oscar Gary Oldman), pochi giorni dopo la sua elezione a Primo Ministro della Gran Bretagna, affrontare una delle sfide più turbolente e determinanti della sua carriera: l’armistizio con la Germania nazista, oppure resistere per poter combattere per gli ideali, la libertà e l’autonomia di una nazione. Mentre le inarrestabili forze naziste si propagano per l’Europa occidentale e la minaccia di un’invasione si rivela imminente, con un pubblico impreparato, un re scettico ed il suo stesso partito che trama contro di lui, Churchill deve far fronte alla sua ora più buia, unire una nazione e tentare di cambiare il corso della storia mondiale.